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Gli omofobi vanno in Senato millantando titoli accademici inesistenti

Al peggio non c'è mai fine. Se qualcuno pensava si fosse toccato il fondo nel permettere l'audizione dinnanzi al Senato di un uomo pronto a paragonare il ddl Cirinnà all'Isis, sappia che quell'uomo non era neppure chi affermava di essere. Il dottor Mario Binasco si era infatti presentato in rappresentanza della sezione italiana dell'Ecole Européenne de Psychanalyse anche se poi si è scoperto che quella "scuola" non esiste più dal 2001.
La verità è venuta a galla grazie ad un comunicato diffuso dal dottor Domenico Cosenza, presidente della scuola italiana lacaniana di psicoanalisi cui atteneva l'"Ecole". L'uomo non solo ha spiegato come quella realtà abbia chiuso i battenti da oltre un decennio, ma ha anche chiarito come «le idee espresse da Binasco riguardo alla questione delle unioni omosessuali distano anni luce dalle elaborazioni in materia sviluppate in seno all'Associazione Mondiale di Psicoanalisi, di cui la SLP fa parte, e di ciò si è avuta testimonianza in particolare nel corso del dibattito sviluppatosi in Francia a proposito della recente legislazione sul diritto al matrimonio tra omosessuali».
Il senatore Sergio Lo Giudice ha definito «Più patetico che grave il fatto che qualcuno avesse millantato titoli accademici», precisano come la commissione abbia ottenuto autorevoli garanzie scientifiche riguardo al «benessere per quei bambini che crescono nelle famiglie omogenitoriali» senza che ciò potesse essere messo in dubbio da un'audizione che «non era qualificata sul piano scientifico. La caratteristica di quelle persone erano di essere persone confessionali accomunate da una ideologia religiosa che gli fa esprimere un parere contrario alle persone omosessuali».
Franco Grillini, presidente di Gaynet, ha preferito toni più duri: «Ancora una volta -dice- si mostra l'indecorosa mistificazione del mondo senza limiti che questi clericali sfruttano per postare avanti le loro battaglie omofobiche orientate a distruggere la vita di milioni di italiane e italiani. Arrivare a mentire in una commissione parlamentare però è francamente inimmaginabile e supera ogni comprensione».


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