Sanremo 2015: ecco il brano contro l'intolleranza di Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi


«Io non so mai chi sono eppure sono e vivo, più del pregiudizio che scortica cattivo. Ma quando spio il mio corpo che si riflette piano, non c'è una donna o un uomo solo un essere umano». È questo un passaggio di "Io sono una finestra", il preannunciato brano potato sul palco dell'Ariston da Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi.
Complice un'esecuzione dal vivo non troppo convincente ed un testo di difficile comprensione al primo ascolto, il brano risulta già a rischio eliminazione. Eppure c'è e con lui c'è anche un messaggio forte contro le discriminazioni lanciato ad un pubblico generalista come quello di Sanremo. Nelle parole c'è tutto il dolore e la sofferenza provocata da chi è alla spasmodica ricerca di etichette da attribuire agli altri, spesso in una visione del mondo in bianco e nero dove non c'è posto per le sfumature.
L'ipocrisia e una coscienza iconoclasta fanno sì che l'uomo non sia più tenuto a rispondere a sé stesso, ma debba necessariamente ritrovarsi a dare spiegazione alla gente, pronta a giudicare e a dimenticare che ogni essere umano è di per sé completo e meritevole di rispetto a propri.

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