Al rogo di libri di Forza Nuova si presentano solo venti militanti, trecento i contomanifestanti
Hanno dovuto rinunciare al preannunciato rogo di libri in piazza dato teoricamente in Italia l'apologia del fascismo è essere reato e l'organizzazione Bücherverbrennungen nazista in pieno centro a Milano era sembrato un po' troppo per questura e prefettura. Fatto sta che i militanti di Forza Nuova ce l'hanno messa proprio tutta per uscirne massacrati.
Al presidio si sono presentati solo una ventina di militanti di estrema destra, peraltro giunti in piazza Oberdan con una buona mezz'ora di ritardo. Ad attenderli c'erano 100 poliziotti in tenuta antisommossa e circa 300 controminaifestanti di associazioni lgbt e della sinistra.
Il segretario cittadino di Forza Nuova, Angelo Balletta, si è presentato all'appuntamento con vistosa croce celtica dorata appesa al collo ed ha spiegato: «Noi vogliamo proteggere i nostri figli dall'indottrinamento gay, dalle teorie secondo cui il sesso di può scegliere. Abbiamo voluto fare questa manifestazione per sensibilizzare i genitori che devono tenere lontani i propri figli da questi libri. L'omosessualità è sbagliata e contro natura».
Presso il gazebo del gruppo era presente l'elenco di libri che i loro militanti vorrebbero distriggre, così come un elenco di &laqto;aziende che sgomitano per avere riconoscimenti per le loro politiche gay friendly, aziende che ogni famiglia italiana dovrebbe boicottare perché danno soldi ad associazioni che mirano solo alla riprogrammazione della società, alle ridefinizione disumana dell'uomo e alla rieducazione forzata dei nostri bambini». Fra di loro figuravano i nomi di Intesa san Paolo, Ikea, Barilla, Ibm, Telecom, Roche, Microsoft, Eataly e Barclays.
Dall'altra parte della strada i duecento contro-manifestanti hanno scandito slogan anti-fascisti e hanno rivendicato come i libri vadano letti e non bruciati. Tra loro c'erano anche i consiglieri comunali Carlo Monguzzi e Paola Bocci, oltre all'assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino.
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