Il Papa torna a scagliarsi conto i diritti civili per gay e lesbiche
Dio non sa fare il suo mestiere ma grazie predicatori d'odio come Adinolfi siamo in grado di correggere il suo errore. È quanto pare aver voluto sostenere il pontefice durante il suo bagno di folla a Napoli.
Una coppia di sposi -rigorosamente eterosessuale- si è rivolta a lui parlando di una famiglia in crisi ed il pontefice ha ritenuto di indicare quale ritenga sia il problema. Ovviamente sul tavolo non sono finiti né tradimenti né chi inneggia ad una casa frequentata da olgettine come ad un obiettivo invidiabile, ma lui il problema sono delle fantomatiche «colonizzazioni ideologiche» che sostiene giungano da Europa e oltreoceano. In una parola, le leggi che riconoscono i gay come figli di Dio dotati di pari diritti e non di carne da macello.
Il riferimento ad Europa e Stati uniti lascia anche intendere che si appoggino le leggi di sterminio sistematico approvate in alcuni stati d'Africa, così come appare difficile pensare che un pontefice non sappia che in continuare ad utilizzare parole dì'odio simili porti a migliaia di omicidi e suicidi.
Pare dunque evidente che il pontefice abbia definitivamente archiviato il suo noto «Chi sono io per giudicare un gay?». Ora il suo giudizio è sistematico e volto a sostenere che la creazione dell'omosessualità sia un errore dei piani di Dio, fortunatamente corretto da chi inneggia alla religione per condurre campagne d'odio o per vendere i propri prodotti commerciali. A vedere l'atteggiamento che Gesù riservò ai mercanti del tempio o a chi emetteva giudizi, verrebbe anche facile ipotizzare che simili parole rischino di risultare blasfeme.
Probabilmente tra qualche decennio la Chiesa chiederà scusa per tutto questo (così come fece per i roghji delle streghe, per la persecuzione delle persone con i capelli rossi o per l'odio propagandato verso i mancini) eppure c'è da chiedersi perché sia sempre necessario dover assistere ad una campagna criminale contro il diverso quando forse basterebbe leggere le Scritture (tutte orientate a predicare l'amore fraterno) al posto di usarle come un'arma di distruzione di massa...