A Cingoli non si può scherzare: il sindaco legge ProVita ed ha paura dell'«idologia gender»


Iniziano a farsi sentire gli effetti della delirante propaganda dei vari Adinolfi e ProVita, al punto che una paura irrazionale nei confronti di qualcosa che manco inizia viene tramutata in una limitazione della libertà individuale altrui. È quanto accaduto nella scuola media dell'istituto Enrico Mestica di Cingoli (in provincia di Macerata).

Le due persone che vedete nell'immagine di apertura sono Alessandro Acqua e Marco Riccitelli, due professori della scuola che durante le loro ore libere hanno deciso di festeggiare il loro compleanno in modo goliardico. Vestiti in quel modo si sono presentati a scuola e, rinchiusi in sala professori, pare abbiano anche scherzato sui loro indumenti "celebrando" uno scherzoso matrimonio fra i due.
L'accaduto è giunto alle orecchie del sindaco Filippo Saltamartini (guarda a caso del Pdl) che non si è fatto sfuggire l'occasione per chiedere provvedimenti e per attaccare pubblicamente la dirigente scolastica dell'Istituto. Il tutto citando l'immancabile (quanto inesistente) «idologia gender» e l'inopportuno parere al riguardo di alcuni esponenti della Chiesa Cattolica e dell'associazione ProVita Onlus.

Ed è così che, basandosi su teorie palesemente ideologizzate, ha sostenuto che il mancato giudizio morale impartito da ProVita nei confronti degli studenti gay porterebbe «all'equiparazione di ogni forma di unione e di famiglia e la normalizzazione di quasi ogni comportamento sessuale». Tutto questo solo perché due professori hanno deciso di travestirsi in maniera carnevalesca, ma che agli occhi del primo cittadino avrebbero «indossato abiti e simulato atteggiamenti e comportamenti che appaiono rivendicare l'adesione alla teoria del gender».

La dirigente Tarascio non ha fatto mancare la sua risposta, precisando come «i docenti festeggiavano il loro compleanno nella loro ora libera e la sottoscritta ha partecipato alla festa di compleanno, senza violare alcuna normativa. Quello che gli studenti hanno visto è stato il giro in moto dei due professori intorno alla scuola indossando cappelli colorati. A tutt'oggi nessun alunno o genitore si è lamentato con la dirigenza a proposito dell'evento in questione, inoltre nessuno dei commenti sui social network ha fatto riferimento alla cosiddetta "teoria del gender" né ha criticato l'evento: al contrario, i commenti hanno espresso affetto e simpatia nei confronti degli insegnanti».

Precisato ciò, la dirigente ha anche chiesto al sindaco perché mai avesse scelto di spendere il suo tempo dietro a stupidaggini simili anziché provvedere alle vere esigenze scolastiche del territorio: «il problema di una tettoia alla scuola media per riparare dal maltempo i numerosi studenti che giungono a scuola prima dell'inizio delle lezioni, l'emergenza degli alunni della scuola elementare della frazione di Grottaccia che sono costretti ad usare una palestra senza bagni e staccata dall'edificio scolastico, il potenziamento dello sportello d'ascolto per contrastare disagio giovanile, bullismo e violenza, il fatto che i nostri edifici scolastici abbiano a disposizione un auditorium per contenere poco più di 100 persone mentre gli alunni sono più di 900».
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