Christus Rex contro TV2000: «La tv dei vescovi cattolici diffonde eresie»


Ci siamo più volte occupati delle attività del circolo Christus Rex, una realtà filo-russa vicino a Forza Nuova. Fra i collaboratori del loro sito figurano anche una TV russa, una radio Iraniana, Roberto Fiore, la redazione di Basta Bugie, Pro-life... insomma, una serie di nomi da far venire la pelle d'oca. Allo stesso modo abbiamo già visto come il gruppo non esiti a deridere ed insultare il Vescovo di Roma, suggerendo che la cristianità dovrebbe cercare nuovi leader in chi possa garantire maggior integralismo.

La loro guerra al cattolicesimo è proseguita anche durante la Settimana Santa attraverso un un articolo che accusa TV2000 (l'emittente di proprietà dei vescovi italiani) di «diffondere eresie».
Dopo aver attaccato un teologo che apprezzava Bergoglio, si sono scagliati contro «una signora islamica che ha potuto senza alcun problema, predicare l'importanza dell'Islam come "religione" simile al cristianesimo, soprattutto in Quaresima, in quanto religione che prevede tre caratteristiche: la penitenza, il digiuno e l'elemosina». Premesso che qualunque religione che non sia il cristianesimo sia da scrivere fra virgolette, l'articolo afferma:

Ma la cosa più grave che grida vendetta al cospetto di Dio è la seguente: nel fare un parallelo tra il Corano e l'Enciclica di Papa Francesco "Evangelium Vitae" ha letto alcune dichiarazione sconvolgenti di Bergoglio sull'importanza del Corano dove ci sarebbero parziali affermazioni di "rispetto" su Gesù Cristo e Maria Santissima.
Ma il peggio doveva ancora arrivare: la signora ospite della trasmissione ha riassunto un passo del Corano dicendo che Gesù Cristo non è morto in croce, ma è stato innalzato dal Padre in cielo.
Quindi nella televisione dei vescovi cattolici italiani si propagandano eresie contro la vita e la morte santissima di nostro Signore Gesù Cristo, reinterpretate da una falsa religione! E la scena di vera apostasia si è conclusa con i ringraziamenti del conduttore alla infedele per le sue belle parole.

A questo punto c'è proprio da chiedersi se l'integralismo cattolico sta realmente cercando di creare uno scisma che possa aprire le porte elle correnti più intolleranti della Russia, cercando di affissare Roma nel nome di Putin. Ma, soprattutto, c'è da chiedersi se i prelati si rendano contro della posta in gioco quando offrono il loro supporto a chiunque parli male dei gay. Perché, così come già successo in Russia, l'impressione è che l'omofobia qui non sia altro che un mezzo per cercare di ottenere potere mediante la creazione di un'unitile paura.

Tra i c'è anche chi si affretta ad etichettare i vescovi cattolici come «traditori di Cristo e del suo Vangelo» e gli islamici come «adoratori del demonio». Ma ancor più preoccupante è come l'autore dell'articolo si presenti come un professore di una scuola marchigiana, ossia ad una persona a cui lo Stato Italiano affida l'istruzione dei nostri giovani (tra cui magari anche ragazzi che non siano necessariamente cristiani).
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