La "teoria gender" non esiste, ma La Stampa decide di spiegarla copiando i testi dal sito della Manif Pour Tous Italia


La «teoria del gender» non esiste (perlomeno nell'accezione con cui ne parlano gli integralisti cattolici) ma anche il Papa ha deciso di citarla con una superficialità degna di un parroco di provincia. Ed è così che vari quotidiani hanno pensato bene di spiegare ai propri lettori ciò che non esiste al dine di uniformarsi e genuflettersi dinnanzi al volere vaticano.
Se non dev'essere certo facile spiegare ciò che non esiste, vari giornalisti non ci hanno neppure provato e si solo lanciati nel diffondere assurde generalizzazioni. Il tutto fregandosene completamente dei diritti della comunità lgbt e dell'odio sociale che certe assurdità tentano di inculcare.

Il caso peggiore è senza dubbio quello de La Stampa di Torino, capace addirittura di pubblicare un articolo che non era altro che un copia e incolla dal sito della Manif Pour Tous Italia.
Se l'imparzialità è la base dell'informazione, la diffusione di materiale propagandistico di una delle maggiori realtà anti-gay del paese non è certo un motivo di vanto per il quotidiano diretto da Mario Calabresi. Se poi ci si imbatte in farsi assurde come il sostenere che «abbandonato il dualismo eterosessuale, maschio o femmina, in favore di una gamma più vasta di auto-rappresentazione di sé, sono cinque i generi principali: maschile, femminile, omosessuale, transessuale, ermafrodita», si inizia a provare vergogna al solo pensiero di aver magari tenuto in mano quel giornale.
Ancor più se ci ci spinge sino a sostenere l'esistanza di presunti studi scientifici (che in realtà non sono tali) al solo fine ai alimentare omofobia: «Le teorie di genere sono smentite dalla scienza -si leggeva nell'articolo- gli studi scientifici sostengono che la differenza tra il maschile e il femminile caratterizza ogni singola cellula, fin dal concepimento con i cromosomi XX per le femmine e XY per i maschi. Queste differenze si esprimono in peculiari differenze fisiche, cerebrali, ormonali e relazionali prima di qualsiasi influenza sociale o ambientale».
Altrettanto vergognoso è come quei testi siano stati citati senza indicarne la fonte, di fatto proponendoli come una verità assoluta e privando i lettori della possibilità di poterli soppesare sulla base della loro provenienza.
Dopo le proteste, l'articolo è stat rivisto anche se non è stata fatta alcuna rettifica e non è stata data alcuna visibilità al fatto che il materiale proposto fosse errato e meramente propagandistico.


La Rete Lenford, invece, ha denunciato le mistrificazioni dell'articolo apparso sul Corriere della Sera, sottolineando come «i danni che producono giornalisti che non conoscono la materia sono molto più gravi di quelli prodotti dallo stesso papa».
In un comunicato stampa afferma:

La teoria del gender non esiste, le persone sì e bisogna rispettarle.
Questa inaudita aggressione come persone omosessuali, bisessuali, trans e intersex, è inaccettabile che il Corriere della Sera (e chissà quanti altri giornali) disinformi i lettori e scriva delle corbellerie come quelle riportate nei 5 punti che corredano questa gallery. I danni che producono giornalisti che non conoscono la materia sono molto più gravi di quelli prodotti dallo stesso papa. Alle persone di buona volontà, da qualunque parte stiano, vogliamo ricordare solo alcune distinzioni fondamentali che riguardano le componenti dell'identità sessuale di una persona, che è un diritto fondamentale:

1) Sesso: il sesso è maschile o femminile, ma può anche essere intersex. Non è vero che tutte le persone nascano con i cromosomi XX o XY. Se proprio si vuole tirare in ballo la scienza o considerare che la natura non sbaglia mai, si ricordi che non tutti nasciamo certamente con un sesso maschile o femminile. Assurdamente, le persone intersex subiscono ancora oggi terribili mutilazioni per poterli assegnare a uno dei due sessi o, addirittura, si ricorre all'aborto se durante la gestazione si scopre che il nascituro è intersex;

2) Identità di genere: una persona oltre nascere con attributi maschili o femminili o intersex sente e identifica se stessa come maschio o come femmina. Vi sono persone, che chiamiamo trans, la cui identità di genere non coincide con il sesso biologico, perché il loro sesso psicologico è diverso da quello biologico;

3) Orientamento sessuale: le persone possono provare attrazione e innamorarsi di una persona di sesso diverso, dello stesso sesso o di entrambi i sessi. In questo caso parliamo di persone eterosessuali, omosessuali o bisessuali;

4) Espressione di genere: il sesso ha connotati culturali e sociali molto forti, mutevoli nello spazio e nel tempo. Ci sono comportamenti, modi di vestire, di parlare, di atteggiarsi che ogni società tende ad identificare con il maschile o il femminile. Per alcuni solo le donne possono mettere le gonne o gli orecchini, per altri certi lavori sono riservati agli uomini. In taluni posti gli uomini non possono portare i capelli lunghi o le donne non possono usare un certo linguaggio, etc.. Tutte queste convenzioni si trasformano in stereotipi e spesso in pregiudizi e violenza nei confronti di chi non intende rispettarle.

Dopo che avete letto queste distinzioni, leggete i cinque punti del Corriere della Sera e verificate voi stessi quante informazioni sbagliate ci sono. E rileggete anche le affermazioni del papa, per valutare quanta confusione si faccia tra biologia, cultura e aspettative sociali nel tentativo di renderci tutti uguali e cancellare le differenze. Sì, perché le differenze le persone LGBTI vogliono che siano valorizzate, chiedendo pari dignità e il diritto a poter essere felici. Ma sono accusate di volerle cancellare da chi delle differenze fa carta straccia. Un mondo all'incontrario, in barba a qualsiasi verità scientifica o dato di realtà.


Dal canto loro gli integralisti omofobi già parlano di un «attacco di attivisti LGBT», perché sostengono che dinnanzi a notizie false e tendenziose bisogno stare in silenzio se la tesi sostenuta è quella dell'omofobia e dell'incitamento all'odio. Sui social media stanno ripubblicando gli articoli dei due quotidiani, sostenendo che quel copia e incolla dovrebbe conferire credibilità alla loro propaganda. Inoltre sostengono che «più agiscono più rendono evidente non solo l'esistenza e la potenza della loro lobby ma che lo svelarsi dell'ideologia che sta dietro il loro agire li fa infuriare». Peccato che l'unica ideologia sia quella rappresentata dalle campagne d'odio lanciate proprio da questi individui...

Via: Gay.it
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