Secondo l'Uccr, è il Papa a chiamare gli omofobi ad una lotta contro l'autodeterminazione personale
Si fanno chiamare Unione Cristiani Cattolici Razionali anche se il termine appare improprio dato che a muoverli non è certo un sentimento cristiano ma la volontà di cercare di creare le condizioni che portino il alla crescita della discriminazione.
Facenti parte della corrente di integralisti che hanno affossato il Ddl Scalfarotto, sostengono che i risultati della loro campagna discriminatoria sia la testimonianza del fatto che l'omofobia sia «una bufala» dato che «il ddl Scalfarotto è stato dimenticato da tutti senza problemi». Ovvio, per le strade è cresciuto il numero di aggressioni omofobe, il bullismo è alle stelle ma -dato che quello è appare come la loro terra promessa- per loro non c'è nessun problema (tanto è la vita altrui che viene rovinata, mica la loro!).
Intenzionati a portare avanti la loro campagna d'odio, il sito si è recentemente premurato di fornire definizioni molto discutibili di quello che sarebbe il fantomatico "gender":
La teoria del gender è che esisterebbe una sessualità specifica (o "dato biologico") e un distinto genere (o "dato psicologico"). In sintetiche parole: si può essere maschi-uomini (o femmine-donne) in caso di coincidenza tra sesso biologico e genere (si parlerebbe in questo caso di cisgender, altro neologismo Lgbt per identificare il 99% della popolazione mondiale), così come si potrebbe essere maschi-donne (o femmine-uomo) nel caso in cui sesso biologico e genere non coincidano. Ovviamente è tutto presentato come "normale", parola che fa sempre con insistenza capolino nella terminologia Lgbt. La seconda affermazione della teoria del gender è che sarebbe possibile scegliere autonomamente il genere sessuale "preferito" (o “sentito”), ovviamente prescindendo dal dato biologico. Finora sarebbe stata la società a indirizzarci nei rispettivi generi sessuali facendoli forzatamente coincidere al dato biologico, d'ora in poi bisognerebbe invece prendere coscienza di ciò e far crescere i bambini "liberi" da questi "stereotipi" per dar loro la possibilità di decidere "liberamente" (altro termine abusato) attraverso un’educazione gender-neutral.
Nel 2015 ci troviamo ancora dinnanzi a persone che si ostinano a parlare di «scelta» dinnanzi a delle caratteristiche naturali, un po' come se per strada si fermasse un ragazzo biondo e gli si chiedesse conto del perché «ha scelto» di non essere bruno. Anzi, per l'esattezza bisognare dirgli che «non è normale» essere biondi dato che la maggior parte delle persone.
Allo stesso modo chi sostiene tale tesi dovrebbe anche avere il coraggio di descrivere l'esatto momento in cui «hanno scelto» di essere eterosessuali, altrimenti non si capirebbe perché le regole dovrebbero variare a seconda del gruppo di persone che si intende colpire.
Imperterrito nel suo scopo, il sito cattolico prosegue nel sostenere che:
Come si evince chiaramente, entrambi i ragionamenti sono complessi sofismi complottisti e anti-fattuali, teorizzati a tavolino per legittimare sopratutto il transessualismo (sessualità mutevole), ovvero la liquidità sessuale in nome dell'utopica autonomia di scelta della propria identità sessuale (accompagnata o meno dal cambiamento chirurgico dell’aspetto esteriore). Perché c'è necessità di questa ufficiale apologia? Perché la scienza medica ritiene questi convincimenti una patologia mentale definendo il transessualismo come "disturbo d’identità di genere" (DIG) nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), spiegandolo come «il desiderio persistente verso le caratteristiche fisiche e ruoli sociali che connotano il sesso biologico opposto». Secondo il DSM, dunque, esiste solo il sesso biologico, come d’altra parte ognuno di noi sa di se stesso, mentre il desiderare altro da quel che naturalmente si è appare come sintomo di un disturbo più profondo.
Insultati i transessuali e date definizione errate dei termini usati, l'Uccr si lancia nel sostenere che:
Il mondo Lgbt si è accorto che se la società identifica così chiaramente i loro convincimenti, riconducendoli ad una precisa "teoria", diventa allora più difficile riuscire ad entrare nelle scuole e instillare queste idee nella futura società. Sopratutto se se ne sente parlare in modo tanto negativo dalla principale autorità morale, ovvero Papa Francesco che ha condannato, per l'ennesima volta, tale ideologia nell'udienza generale di ieri. Di conseguenza, l'associazionismo omosessuale è corso ai ripari ed ecco così spiegato perché in queste ore si sta scatenando in questa direzione, sostenendo che tale teoria sarebbe stata inventata dal Vaticano, dagli ultrafanatici religiosi, dai fascisti, dai bigotti e da altri cattivoni.
Ecco dunque che il Papa diventa un giocatolo da sventolare per giustificare l'odio nei confronti dei gay e per sostenere che l'autodeterminazione debba essere vietata dato che devono essere i cattolici (possibilmente quelli integralisti) a scegliere come debbano vivere gli altri. Il tutto con lo scopo di giungere alla solita chiamata alle armi:
Papa Francesco ha delegittimato coraggiosamente questa tesi pseudoscientifica davanti al mondo intero, noi siamo chiamati ad imitarlo anche aiutando i sostenitori di queste sciocchezze a iniziare ad amarsi veramente per come si è stati creati. Cambiare non si può, lasciamo perdere le utopie dell'autodeterminazione totale e riflettiamo piuttosto sul perché di questo impellente bisogno della società moderna di sognare ed evadere da se stessi. Magari autolegittimandosi "scientificamente" con l'invenzione ad hoc di strampalate teorie.
Vediamo di ricapitolare. Ci si inventa una teoria, la si mette nella bocca di altri e poi li si critica per ciò che hanno detto. Vien da sé che in una simile modalità risulta davvero facile rivendicare la regione, anche se in realtà questo appare il loro modus operandi in tutto. In passato hanno riscritto la storia per sostenere che nessun cristiano abbia mai preso parte all'Inquisizione (è tutta cola dei protestanti, dicono) o che nel Medioevo la donna venisse valorizzata e che siano poi stati gli illuministi a reclusa in casa.
Se nel sostenere l'esistenza di una fantomatica "teoria del gender" incolpano il femminismo, è fra i loro articoli che se ne trovano alcuni pronti che a sostenere che «il femminismo arriva tardi, la Chiesa da sempre difende la donna». Peccato che ora la voglia sottomessa perché così che piace ad Adinolfi...