"Gardenia" trionfa al 30° Torino gay & lesbian film festival
Si è chiusa la trentesima edizione del Tglff (Torino gay lesbian film festival). Il premio "Ottavio Mai" per il Miglior lungometraggio è stato assegnato dalla giuria a "Gardenia-Bevor der letzte Vorhang fallt" di Thomas Wallner (Germania/Belgio, 2014) «per la straordinaria abilità di sapere raccontare il coraggio di un gruppo di artisti gay e transessuali in età avanzata che portano in scena dolorose esperienze di vita, nutrite da un incondizionato amore per il teatro. La loro arte è un puro e potente messaggio di speranza per il pubblico che li osserva. I protagonisti di questa toccante vicenda non si accontentano di sopravvivere, ognuno di loro combatte la propria battaglia contro l'odio, l'indifferenza, il pregiudizio, conquistando la propria dignità sul palcoscenico e nella vita. Magistralmente realizzato, in una continua alternanza tra il documentario e la messa in scena, ogni movimento della macchina da presa si trasforma in una danza»,
La Giuria assegna inoltre una menzione speciale a "How to Win at Checkers" di Josh Kim (Thailandia/Usa/Indonesia, 2015) «per la ricchezza tematica e la riflessione intorno alla tragica realtà di quanto accade in Thailandia ai giovani alle porte del servizio militare costretti a sottoporsi a una sorta di lotteria. Un dramma raccontato attraverso gli occhi di un bambino che nello stesso tempo osserva la storia d'amore omosessuale tra teenagers con naturale freschezza. Inoltre si menziona il carattere particolarmente positivo di Kitty, il giovane transgender».
Il Premio del pubblico per il miglior lungometraggio è stato assegnato a "Vestido de novia di Marilyn Solaya" (Cuba/Spagna, 2014).
La giuria giovanile ha voluto assegnare il Premio Queer ad "A escondidas" di Mikel Rueda (Spagna, 2014), sottolineando come «la nostra attenzione si è focalizzata su due film in particolare. "Je suis à toi" è un film ricco e innovativo nei contenuti, scandaloso a tratti, nel complesso leggero nella sua profondità. Di "A escondidas" ci ha colpiti il tema dell'immigrazione, che ha molte facce, esattamente come l'amore. Ed è proprio questo sentimento a farci superare ogni diversità. Il film vincitore, grazie alla struttura narrativa a puzzle e il montaggio a incastro, riesce a risolversi in un cerchio perfetto. Una delle motivazioni principali che ci ha portato alla scelta del film vincitore è stata la presenza di attori non professionisti ben diretti, che introducono freschezza, bellezza e giovinezza in un film che racconta d'amicizia e amore, indistinti, puri e profondi. Speriamo che il film vincitore del Premio Queer trovi una distribuzione italiana e che la dimensione universale di una storia carica di speranza possa così approdare anche nelle scuole».
Non a caso una menzione speciale è stata riservata proprio a "Je suis à toi" di David Lambert (Belgio/Canada, 2014).
Il concorso dei cortometraggi è stato vinto da "Tom in America di Flavio Alves" (Usa/Brasile, 2014), «una tragicommedia su una coppia che, dopo cinquant'anni di matrimonio, si trova ad affrontare il problema della reale sessualità del marito. Mostra come la natura di un uomo, nonostante il lavoro interiore di una vita per nasconderla, riporti prima o poi a chiudere un cerchio e alla resa dei conti con essa. Con una storia originale e la forza espressiva dei personaggi, rivela la necessità, nel trovare se stessi, di rompere le etichette e riconoscere le vicinanze affettive di una vita».
La Giuria ha assegnato inoltre una menzione speciale a "Aban + Khorshid di Darwin Sernik" (Usa, 2014) per «sostenere il progetto, dedicato alle persone che lottano e muoiono per amore, per la forza e l'importanza del messaggio espresso nel contesto sociopolitico attuale».
Al cortometraggio statunitense è stato assegnato anche il premio del pubblico.