Gianfranco Amato si documenta leggendo sé stesso (magari dandosi pure ragione)
«Le sentinelle leggono perché in un mondo in cui tutto viene manipolato dai mezzi di comunicazione non si accontentano di informazioni imparziali. Leggono perché non vogliono ripetere di slogan superficiali ma conoscere in profondità». È quanto afferma il sito delle Sentinelle in Piedi. Peccato che nel guardare le immagini della manifestazione tenutasi a La spezia, appre difficile non notare come in prima fila ci sia Gianfranco Amato (presidente dei Giuristi per la vita) con in mano il libro che lui stesso ha scritto. In altre parole, la tanto decantata «formazione» non sarebbe altro che un leggere e rileggere il proprio pensiero per darsi ragione da soli.
Buffo è come la situazione non cambi molto anche dando un'occhiata in giro: qualcuno ha dimenticato il libro a casa, c'è chi giochetta con il telefonino e altre due signore si mostrano con il mano il libro di Amato. Anche in questo casi si è di fronte a chi rivendica di non accontentarsi di «informazioni imparziali» per leggere quelle di parte che possano dare ragione ai pregiudizi già radicati nelle propria mente.
Insomma, un circolo di informazioni autoreferenziali che -volendo ricordare le parole di Papa Francesco- paiono rievocare «gli orrori della manipolazione educativa già vissuta nelle grandi dittature genocide del secolo XX». Già, perché altrimenti apparirebbe difficile comprendere come nessuno abbia proferito parola dinnanzi alle affermazioni che Amato ha rilasciato la sera prima nel suo solito convegno omofobo (al quale ha preso parte anche il vescovo cittadino, Luigi Ernesto Palletti) dove l'avvocato è tornato a sostenere che i gay sono come i nazisti e ha aggiunto: «Ma come, mi chiedevo? Anna Frank, i vagoni piombati, la Gestapo. In Italia le leggi razziali. Ci sono problemi ben più importanti, si pensava allora. Ma così, nell'indifferenza, si perde la libertà».
Orbene, chiunque abbia letto anche un solo giornale (che non sia La Croce) dovrebbe ben sapere chi è che trova sempre priorità rispetto ai diritti civili e qual è la parte che sta perdendo la libertà di esistere. Ma evidentemente si preferisce documentarsi attraverso chi nega la realtà, onde evitare di doversi fare domande scomodo sul perché si sia in piazza a sostenere che sia Dio a volere la diseguaglianza sociale.
E che dire dalla Chiesa. Dal nazismo ne uscì dicendo che non si era accorta di nulla, ma quando dovrà rendere conto del male che ha inflitto a migliaia di persone sulla base di una insensata crociata contro i diritti civili, come potrà dire che non ne sapeva nulla a fronte di troppi vescovi che non perdono occasione per incitare i fedeli a negare la dignità dei loro fratelli?