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Giorgia Meloni contro le unioni gay: «Sarebbe una spesa enorme per lo Stato»

«No al matrimonio tra persone dello stesso sesso: sarebbe una spesa enorme per lo Stato e una inaccettabile apertura alle adozioni gay. Fratelli d'Italia si batterà in Parlamento contro il ddl Cirinnà che introduce la stepchild adoption e apre di fatto le porte all'utero in affitto. Per noi le priorità sono altre: sostenere la famiglia tradizionale e la natalità e difendere il sacrosanto diritto di un bambino ad avere un padre e una madre». È quanto scrive su Facebook Giorgia Meloni.
Nel suo messaggio non solo si riconoscono i soliti proclami dell'integralismo cattolico (come il sostenere che le adozioni aprano le porte all'utero in affitto), ma soprattutto è evidente la volontà di promettere privilegi attraverso l'oppressione altrui. Una persona che è un costo per lo stato, come può chiedere che agli altri siano negati i medesimi diritti per destinare a sé stessi maggiori rissose? Perché una coppia gay dovrebbe pagare le tasse per sostenere i costi che il suo matrimonio comporta per poi ritrovarsi a morire di fame vedendosi negati gli stessi diritti?
Vien da sé che sia facile ottenere consensi promettendo la reintroduzione di una nuova schiavitù a beneficio dei propri elettori, ma certi discorsi appaiono anche anacronistici e inaccettabili.


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