I lettori de Il Giornale: «I bambini gay non esistono, giocano solo a fare il frocetto»
Una volta tanto Il Giornale non ha speculato sull'omosessualità e ha deciso di raccontare l'esperienza di varie associazioni che aiutano i genitori ad affrontare la notizia dopo il coming out dei figli. Nell'articolo si spiega anche come l'Università di San Francisco abbia sottolineato che «nei decenni passati molti gay preferivano non comunicare la loro sessualità per paura di discriminazioni e intolleranza, ma la nuova apertura della società contemporanea, visibile in primis nei prodotti culturali di massa, ha permesso a molti di fare coming out senza timore. E i bambini nati e cresciuti in questo nuovo periodo hanno potuto avvicinarsi molto prima alle tematiche gay, trovando risposte a dubbi e domande che in passato erano tabù».
Il dato ovviamente si riferisce agli Stati Uniti e non certo all'Italia, dove destre ed enti religiosi sono particolarmente impegnati nel difendere un clima d'odio in cui i ragazzi si possano trovare in difficoltà nel vivere la propria sessualità per timore di ripercussioni da parte della società o della famiglia.
In fondo siamo un Paese dove i giornali cattolici festeggiano dinnanzi all'ennesimo convegno omofobo e dove gli effetti di una quella propaganda martellante stanno dando i primi frutti nel convincere parte della popolazione che eventuali figli gay debbano essere trattati come "malati" o come "diventati gay per colpa della TV".
Una campagna così martellante sta iniziando a dare i suoi frutti e non c'è alcun dubbio che certe prese di posizione risuonino come un vero e proprio campanello d'allarme per chiunque aspiri ad un mondo in cui i genitori non siano i primi carnefici dei propri figli.
Leggiamone alcuni:
- Lo fanno per imitazione dei modelli sbagliati proposti dalla TV. Inoltre i gay sono intoccabili e chiunque cerca uno scusa per sentirsi superiore.
- La rovina dei figli sono i mezzi di comunicazione. A 7 anni un bambino non sa neanche cosa è essere gay. Spegnete la televisione. Sono solamente confusi dai continui bombardamenti mediatici.
- I primi frutti della pervicace opera di propaganda omosessualista.
- "Se in passato un maschio dodicenne poteva domandarsi perché fosse così attratto dal suo migliore amico, un ragazzo di oggi può dire di essere gay ed essere accettato dai genitori e dai compagni di scuola”. Deficiente, adesso si dovrà considerare con sospetto e interpretare in maniera volgare e morbosa anche l'amicizia?? Altro che scienziati, dopo una canna, a sparacchiare caz...e così sono bravi tutti!!!
- I primi luminosi frutti della pressante propaganda in TV...
- Spero che la notizia non sia vera, comunque non credo che un bimbo di 7 anni sappia cosa vuole dire essere gay a meno che non viva con due babbi o con due mamme e che passi il tutto il giorno piazzato davanti ad un televisore invece di giocare come dovrebbero fare i bambini.
- Ma che bello! Vendola e Luxurio saranno andati in visibilio! Quanti anni hai? Sette. Cosa vuoi fare da grandey? Il frocetto
- Come affrontare la notizia, ma siete pazzi? Siete all'avanguardia secondo i soloni il ricchionesimo è il futuro. Non lamentatevi, siete stati baciati dalla natura (matrigna).
- A 7 anni non credo proprio che i bambini sappiano il loro futuro indirizzo sessuale (forse non sanno neppure che cos'è). Non sarà piuttosto che famiglia e scuola indirizzano i ragazzi su questa strada facendo vedere loro che è normale andare con persone dello stesso sesso solo perché qualche genitore non vuole sfigurare nel frequentare egli stesso persone dello stesso sesso? Tornate ad insegnare che la famiglia è fatta da uomo e donna è che un bambino ha bisogno di mamma e papà come riferimenti non di sapere quale sarà in futuro il suo indirizzo sessuale.
- Escludo che almeno sotto i dieci anni si possa avere idea della propria sessualità. Ritengo invece molto più concreta la possibilità che queste "presunte esternazioni" siano figlie del continuo bombardamento dei media. In ogni caso le tendenze sessuali ritegno siano determinate dallo sviluppo ormonale che non è appena abbozzato a quell'età. Qualche ricercatore dovrebbe evitare di esprimere teorie dopo aver assunto sostanze psicotrope. L'ulteriore aspetto della pubblicazione di un testo per i genitori di figli gay denuncia il vero problema: farsi pubblicità! Un genitore che abbia la giusta sensibilità non ha bisogno di nessuno che gli spieghi come relazionarsi con il proprio figlio e di sicuro non può dirglielo chi non conosce la personalità del medesimo. Se poi non ha questa sensibilità non è di certo un libro che potrà mai dargliela!
- Lo ha detto allo stesso modo convinto come quando un bambino di sette anni asserisce di essere l'Uomo Ragno? Curate i genitori, non il bambino.
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