Irlanda: il matrimonio egualitario passa con il 62,07% dei voti
Ormai il dato è ufficiale: il 62,07% degli elettori irlandesi si è espresso a sostegno della piena uguaglianza.
A 22 dalla depenalizzazione dell'omosessualità, a 3,2 milioni di persone è stato chiesto se volessero modificare la costituzione per consentire anche alle coppie gay e lesbiche di potersi sposare. I dati confermano come l'affluenza alle urne sia stato insolitamente alto, segno di un Paese che ha voluto esprimersi su una questione di diritti civili che non riguarda solo le coppie coinvolte ma un'intera società: laddove non ci sono diritti c'è minore libertà anche per chi non è direttamente interessato.
Sulla scheda del referendum veniva posta una semplice domanda: volete che sia emendato l'articolo 41 della Costituzione del 1937 con l'inserimento di una nuova clausola nella sezione dedicata alla famiglia? La clausola in questione recita: «Il matrimonio può essere contratto per legge da due persone, senza distinzione di sesso».
Le unioni civili fra persone dello stesso sesso erano già state introdotte nel 2010 ma, contrariamente al matrimonio, non erano tutelate dalla Costituzione.
elle ultime settimane erano stati circa 66mila i giovani fra i 18 e i 25 anni che hanno aggiunto i loro nomi nei registri elettorali, portando il numero dei votanti di quella fascia d'età a circa 400mila persone (ritenute decisive per la vittoria dai sostenitori del matrimonio gay).Il parlamentare John Lyons aveva commentato: «Se il sì ha vinto è dovuto in larga parte alla mobilitazione dei giovani elettori. Il che dimostra come una piccola isola, ai confini dell'Europa e sulla rotta per l'America, può essere un faro di luce nel mondo».