La Pontificia Università Lateranense introduce le lezioni di omofobia
«Il nostro obiettivo era quello di capire e di affrontare, senza giudizi né pregiudizi, una questione culturale, giuridica e morale che guadagna in misura sempre crescente l'attenzione di intellettuali e media». È quanto afferma Don Mirko Integlia, segretario particolare del rettore presso la Pontificia Università Lateranense, in merito ad una discussione sulle unioni gay. Peccato che poi abbia proseguito aggiungendo: «Per questo abbiamo invitato in facoltà l'avvocato Amato».
Vien da sé che che il parlare di una discussione priva di pregiudizi non abbia alcun senso dinnanzi ad una conferenza che vedeva come unico relatore quello che è noto come uno fra i personaggi più schierati del panorama omofobo italiano. È un po' some se ci si aspettasse imparzialità nel far arbitrare una partita ad un hooligan.
Ed è così che non stupisce troppo come le tesi sostenute fossero le stesse che il presidente dei Giuristi per la vita ripete da mesi in tutti i convegni propagandistici che la Chiesa cattolica sta ospitando in tutta Italia.
Ai ragazzi è stato detto che i gay che rivendicano diritti è «una minoranza ricca e ideologizzata che vuole entrare nelle scuole per indottrinare minori indifesi» e che la lotta ai diritti dei gay «va fatta a difesa degli omosessuali» dato che «chi pagherà nel lungo questa campagna ideologica saranno proprio le persone omosessuali strumentalizzate dalle lobby gay».
Non si è mancato poi di affermare che la lotta all'omofobia porterebbe a «conseguenze imprevedibili con un enorme aumento della conflittualità sociale» e che i gay usino «metodi e sistemi tipici dei grandi sistemi tipici dei grandi totalitaristi che hanno capito che per imporre la propria ideologia è necessario colonizzare la scuola». Da notare è come tutto questo sia stato sostenuto in una scuola proprio mentre la Chiesa chiede agevolazioni alle scuole cattoliche in modo da poter gestire direttamente l'istruzione di un numero sempre maggiore di bambini.
Se a raccontare i temi trattati è lo stesso don Mirko Integlia dalle pagine di La Croce (il quotidiano digitale di Mario Adinolfi), dettagli inquetanti ci giungono alle pagine Facebook dell'ateneo. È in quella sede, infatti, che parlando dei Giuristi per la vita ci si lancia nell'affermare che ci siano «ottime le prospettive di instaurare rapporti con l'associazione in difesa dei principi non negoziabili e della famiglia naturale».
Insomma, si è sostenuto di voler affrontare un tema «senza giudizi né pregiudizi» ma poi ci si è calati la maschera nell'affermare che qualsiasi opinione contraria alla propria ideologia sia da ritenersi «non negoziabile».
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