L'integralismo cattolico contri i vescovi irlandesi: dovevano impedire quel voto
John Waters è uno scrittore che pochi conoscono ma che ha ottenendo grande visibilità sui siti dell'integralismo cattolico. Il motivo è presto detto: è irlandese e non vuole assolutamente che due donne e due uomini possano sposarsi. Ma soprattutto è l'uomo che considera l'omofobia un sinonimo di cristianità, al punto da sostenere che i diritti per tutti siano stati concessi non tanto per un voto popolare, ma per colpa della «timidezza della Chiesa Cattolica». In altre parole, si dice convinto che per essere cristiani sia necessario calpestare la dignità altrui. Parole che inevitabilmente hanno creato un orgamo collettivo fra gli esponenti dell'integralismo cattolico italiano al punto che tutti i giornali si sono affrettati a diramare la sua opinione (quella di un uomo solo) quasi fosse la verità assoluta e la testimonianza di un torto subito da chi non può opprimere il prossimo nel nome della se credenze religiose.
«I vescovi sono dei codardi -dichiara- non hanno fatto praticamente nulla per fermare questa barbarie, e i due o tre che hanno fatto qualcosa sono stati pugnalati alle spalle dai loro superiori. Settimane fa ho implorato il nunzio in Irlanda di chiedere alla Santa Sede di prendere posizione, e non è successo nulla&raqto;. Ovviamente Waters sostiene che la colpa sia tutta riconducibile allo scandalo degli abusi sessuali da parte del clero, attorno alla quale sostiene sia «stata montata una campagna denigratoria dei media che va molto oltre quel capitolo oscuro, ma questa non può essere una giustificazione per rimanere in silenzio».
Non poteva poi mancare il sostenere che «i media irlandesi sono violentemente ostili alla chiesa, vogliono distruggere tutto quello in cui crede, ma lo stesso i preti e vescovi vogliono blandirli, cercano di piacere loro, e hanno paura di dire la verità». Ovviamente la sua verità. L'unica che accetta quella che i suoi compagni di merende vogliono imporre con la forza.
Ma soprattutto, lo starnazzamento dei giornali integralisti ci mostra chiaramente come la loro idea di cristianesimo non riguardi tanto una religione quanto un mezzo di propaganda politica. Si chiedede che i diritti vengano negati nel nome di Dio, insultando poi tutti quei preti che non sposano la loro battaglia contro l'uguaglianza e la dignità individuale.