Pedofilia, il sacerdote arrestato: «Volevo solo aiutare i ragazzi a sfondare nel cinema hard»
Era un giro di prostituzione che si articolava fra i bagni, sottopassi, pensioni e treni in sosta nella stazione Termini di Roma. Giovanissimi rom, maschi e femmine fra i 13 e i 17 anni d'età, si vendevano per cifre comprese tra i 10 e i 50 euro a clienti fra i 35 e gli 80 anni.
È quanto scoperto dalla polizia all'interno di un'inchiesta che ha portato all'arresto di otto persone accusate di prostituzione minorile. Le persone finite sul registro degli indagati sono in tutto 17, tra cui anche due religiosi (indagati rispettivamente per pedopornografia e tentativo di prostituzione minorile).
Don Dino Greco, 68 anni, era stato allontanato da Cosenza per alcuni problemi con la giustizia e tre anni fa era era stato nominato parroco delle chiese di Vallebona e Montecalvello (Viterbo). Ma lì si faceva vedere solo la domenica trascorrendo la settimana nella sua abitazione di Fiumicino. Ed è proprio lì che gli agenti della polizia ferroviaria hanno trovato ben 1700 immagini pedopornografiche custodite in un archivio del computer. Altri 40 mila file sospetti sarebbero ora al vaglio della Polizia Postale. Un suo collaboratore e coinquilino, un ex religioso allontanato dalla Chiesa per precedenti riguardante dei minori, è stato anch'esso denunciato.
A confermare la doppia vita del sacerdote ci sarebbe anche la scoperta di alcuni romanzi erotici che il sacerdote firmava con uno pseudonimo. Tra questi anche una rivisitazione erotica della Bibbia, dove al posto dei dodici apostoli c'erano dodici ragazzi sessualmente disinibiti.
Per giustificare il materiale ritrovato, il sacerdote dice che si trattava solo di provini per film a luci rosse e che lui non ha mai pagato i ragazzini per ottenere prestazioni sessuali. «Si era sparsa la voce che sono bravo a scattare foto di nudi -avrebbe detto il prete durante l'interrogatorio di garanzia- così diversi ragazzini mi hanno chiesto di realizzare dei book per sfondare nel cinema erotico. Mi sono prestato, credendo di aiutarli. Ma non mi sono mai spinto oltre, non ho mai sfiorato un bambino, mai preso dei soldi».
E se un minorenne rom avrebbe raccontato ai pm di aver avuto rapporti sessuali mercenari con don Dino nei bagni della stazione, l'avvocato del religioso sostiene che «andava alla Stazione Termini a cogliere il suo sacerdozio, per fare beneficenza e aiutare i barboni. Per quanto riguarda le foto, lui ha sostenuto che la prima volta era andato da lui un ragazzino a pregarlo di fargli delle foto che gli servivano per partecipare a un film porno. Il ragazzo era minorenne, ma lui non lo sapeva. Ha detto che a quell'età, diciassette diciotto anni, è complicato capire se uno è minorenne. Dopo è partito un passaparola tra i ragazzi e in tanti sono andati da lui a farsi fare queste foto».
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