Secondo il Papa, la famiglia eterosessuale è il «capolavoro» della società

Pare proprio che Papa Francesco abbia deciso di togliersi la maschera e di condurre una crociata contro le famiglie gay. Ancora una volta è tornato a sostenere la superiorità dell'amore eterosessuale, affermando che «Gesù ci insegna che il capolavoro della società è la famiglia: ovvero l'uomo e la donna che si amano l'un l'altro».
Il semplice fatto che si sia sentita la necessità di specificare che si stia parlando solo di eterosessuali pare sottintendere che tutte le altre famiglie non siano apprezzate allo stesso modo. Certo, ne conseguirebbe anche il fatto che pure i preti sarebbero un male dinnanzi agli occhi di Dio (dato che il celibato non gli consente di creare quel «capolavoro»), così come sarebbero da biasimare anche due nonni che si prendono cura del nipote orfano...
Allo stesso modo c'è da notare come stia prendendo sempre più piede il sostenere che sia più importante lo stato di nascita rispetto a qualsiasi gesto che si compia nella vita: un gay sarebbe da condannare a priori anche se compie una lunga serie di azioni lodevoli, uno stupratore seriale è da apprezzare perché compie atti con persone del sesso opposto.
Il pontefice ha poi aggiunto che: «In molti paesi il numero di separazioni è in aumento, mentre il numero dei bambini è in declino. Ma i cristiani non si dovrebbero sposare solo per loro stessi. Si sposano in nome del Signore e in favore di tutta la comunità, della società nel suo insieme».


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