Gruppi cristiani sudcoreani bloccano il pride impedendo la consegna dei documenti necessari
Lo scorso anno un gruppo di integralisti cristiani riuscì ad impedire lo svolgimento del Gay Pride di Seul (in Corea del Sud) sartiandosi lungo il tragitto che il corteo avrebbe dovuto percorrere. Quest'anno la loro intenzione è quella di replicare, ma la strategia è cambiata. Per l'intera settimana alcuni gruppi di integralisti cristiani hanno fisicamente bloccato l'ingresso alla stazione di polizia cittadina per impedire che la domanda di occupazione del suolo pubblico potesse essere consegnata nelle mani della autorità.
La manifestazione si sarebbe dovuta tenere il 21 maggio scorso ma la concomitanza di una richiesta di manifestazione da parte dei gruppi religiosi portò ad un divieto imposto dalle autorità. Si propose così il 28 giugno e, nonostante gli organizzatori del Corea del Queer Festival avessero già nelle mani il via libera da parte del governo di Seoul per quella data, era comunque necessaria anche l'approvazione della polizia per poter utilizzare lo spazio pubblico.
Ieri la polizia ha annunciato che la manifestazione dell'orgoglio gay sarà vietata dato che i gruppi religiosi hanno presentato richiesta per una loro manifestazione. La polizia fa sapere che «le parate possono essere vietate quando due o più manifestazioni sono in programma da parte di gruppi con obiettivi contrastanti e ogni volta che vi è la possibilità di disagi per il traffico pedonale e veicolare».
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