La Nuova BQ non vuole che i figli dei gay non siano discriminati dai compagni
«Qui si sta tentando di corrompere l'innocenza dei nostri piccoli e di scardinare le fondamenta dell'umano attraverso un'opera di menzogna che ha dimensioni mondiali». A sostenerlo è La Nuova Bussola Quotidiana che, all'interno della sua incessante azione di propaganda dell'odio omofobo, questa volta si è scagliata contro un'Azienda Sanitaria Locale di Biella.
La pietra dello scandalo è il progetto ministeriale In Vitro, ideato per cercare di promuovere la lettura tra i più piccoli. In occasione delle vaccinazioni, ai bambini venivano distribuito gratuitamente alcuni libri omaggio selezionati da un apposita commissione. Ma secondo il sito integralista, tutto ciò è un oscuro complotto per imporre l'educazione del «pensiero unico gender».
In un articolo intitolato "La rieducazione gender passa dalle vaccinazioni", scrivono:
All'interno di questo kit alcuni genitori biellesi hanno segnalato di aver trovato alcuni opuscoli e qualche libro, tra cui “Il libro delle famiglie”, che compare nella lista dei libri consigliati dallo staff del progetto per i bambini da 0 a 3 anni e particolarmente suggeriti ai genitori per la lettura ad alta voce ai loro figli. Il libro, scritto da Todd Parr ed edito da Piemme (quella della collana del Battello a vapore, per intenderci) ricorda già dalla presentazione che "ci sono tantissimi modi di essere una famiglia!". E infatti nel libretto tra coloratissimi disegni si legge che "tutte le famiglie amano abbracciarsi", che "alcune famiglie sono dello stesso colore, mentre altre sono di colori diversi", e fin qui tutto bene; poi che "alcune famiglie assomigliano ai loro animali", qualunque cosa questo significhi... e infine che "alcune famiglie hanno due mamme e due papà", con tanto di inequivocabile disegno di una cosiddetta famiglia omogenitoriale formata da due uomini e due donne.
Da qui La Nuova Bussola Quotidiana si lancia nel sostenere che «episodi di questo tipo, uniti ai tanti cui stiamo assistendo nelle scuole italiane, sembrano richiamare un'infiltrazione capillare dell'ideologia gender per modellare la società secondo il diktat lgbt» e che «un progetto di per sé lodevole come quello di incoraggiare alla lettura fin da piccoli, nasconda in sé le insidie della rieducazione gender, che fa tanto pensare alla "colonizzazione ideologica" di cui spesso parla Papa Francesco».
Incredibile è notare come l'ossessione amnti-gay dell'integralismo cattolico li porti a non riuscire neppure a capire il senso di un libro destinato a bambini di tre anni. Il tutto ammesso che si sia voluto aprire quel libro prima di giudicarlo (cosa che probabilmente non è stato fatta, dato che altrimenti si sarebbe capito che il riferimento alla somiglianza con gli animali di casa era un modo divertente per raccontare come ci siano famiglie in cui la somiglianza è più evidente, altre in cui lo è meno). Infatti il senso del libro è tutto lì: lanciare un messaggio rassicurante ai bambini, insegnando loro che possono considerare le differenze senza paure o ansie dato che non sono un sinonimo di mancanza ma di ricchezza.
Difficile è trovare un qualcosa di scandaloso nel leggere che:
Alcune famiglie sono dello stesso colore. Altre sono di colori diversi. Tutte le famiglie amano ab-bracciarsi. In alcune famiglie si vive vicini. In altre si vive lontani. In alcune famiglie ci si assomiglia tutti. Alcune famiglie assomigliano ai loro animali. Tutte le famiglie sono tristi quando perdono qualcuno che amano. In alcune famiglie i fratelli hanno mamme e papà diversi. Alcune famiglie adottano dei bambini. Alcune famiglie hanno due mamme e due papà. Altre hanno un solo genitore invece di due. Tutte le famiglie amano festeggiare insieme i momenti speciali. In alcune famiglie tutti mangiano le stesse cose. In altre tutti mangiano cose diverse. Alcune famiglie sono tranquille. Altre rumorose.
Molto interessante è anche come il libro appiani le differenze solamente quando si parla di abbracci, eventi felici o accadimenti tristi: lo scopo è di far passare il messaggio che tutte le famiglie, pur nelle loro diversità, sono accomunate dai sentimenti. Il tutto presentando delle situazioni di fatto, evitando qualsiasi giudizio in merito. in quelle pagine non si dice che sia giusto divorziare, ma si dice che un figlio di genitori divorziati non deve sentirsi diverso. Lo stesso vale per le famiglie omogenitoriali.
Vien sa sé che opporsi ad un libro come questo non significa opporsi ai matrimoni gay, significa infierire sui figli delle famiglie omogenitoriali per chiedere che si sentano derisi ed emarginati. Ma significa anche suggerire che chi ha perso un genitore debba sentirsi diverso perché non ha «una mamma e un papà» o suggerire che un bambino possa credere di non avere una famiglia se uno dei genitori vive lontano.
Chiedere che i figli degli altri siano portati a sentirsi emarginati non è libertà di opinione, è pura cattiveria.