La proposta di Costanza Miriano? È un "plagio" dall'Australia
Quello che stupisce sempre nell'osservare le tesi sostenute dal mondo omofobo è come le loro tesi siano sempre state formulate da qualcun'altro.Le Sentinelle in piedi hanno adottato metodi e modalità sceniche da un gruppo francese, La Manif Pour Tous non si è neppure preoccupata di pensare ad un nome italiano (ed anche i loro documenti sono spesso mere traduzioni, in alcuni casi contenenti addirittura riferimenti legislativi che non riguardano l'Italia). Brandi realizza filmati omofobi con gli spezzoni tratti dalla propaganda di Putin mentre Tempi è solita pubblicare le traduzioni di alcuni articoli propagandistici pubblicati da siti anti-gay statunitensi...
La Croce di Adinolfi ha pubblicato ieri quella che veniva definita «La proposta di Costanza Miriano». Che si sia dinnanzi ad un'idea (per quanto delirante) finalmente nata nel Bel Paese? Assolutamente no.
Com'è noto, la donna ha sostenuto di volersi separare perché non disposta ad avere un riconoscimento giuridico che non fosse un'esclusività dei soli eterosessuali ma un diritto aperto a tutti. Curiosamente è la stessa identica proposta avanzata da una coppia australiana il 10 giugno scorso sulle pagine di CityNews Canberra.
La coppia australiana diceva che, in caso di approvazione del matrimonio egualitario, si sentiranno costretti a divorziare perché «come cristiani, crediamo che il matrimonio non sia un'invenzione umana. La nostra opinione è che il matrimonio sia un ordine fondamentale della creazione. Parte della storia intima di Dio per la storia umana. Io e mia moglie, per motivi dettati dalla nostra coscienza, rifiutano di riconoscere la legge del governo sul matrimonio se la sua definizione includerà anche coppie formate dallo stesso sesso [...] Modificheranno la definizione del termine "matrimonio" e noi non vogliamo più essere associato a questa nuova definizione».
Insomma, né più né meno di quanto sostenuto dalla Miriano. Forse l'unica differenza è che gli autraliani lamentavano di non voler condividere un termine, la Mirano afferma lo stesso anche se (purtroppo) il ddl Cirinnà non estenderà il matrimonio ma creerà un istituto separato. Di conseguenza il termine "matrimonio" rimarrà un'esclusività delle sole unioni eterosessuali e la Miriano non dovrà condividerla con nessuno.