L'integralismo cattolica e la moda di diffondere "testimonianze" di gay che ringraziano gli omofobi


È sul sito del circolo integralista Cristus Rex (quelli che hanno organizzato un "rosario riparatore" in occasione del Verona Pride, giusto per intenderci) che ha fatto la sua comparsa la presunta "testimonianza" di un gay che ringrazia i movimenti anti-gay per avergli permesso di raggiungere la felicità attraverso la castità.
Al solito si sostiene che l'omosessualità sia legata ad un trauma che si è subito da piccoli, così come si sostiene che l'orientamento sessuale «fosse qualcosa di profondamente innaturale» da ritenersi un «fallimento esistenziale». Il presunto "testimone" ringrazia anche «le parole ferme e caritatevoli di un sacerdote che mi ha ammonito, dicendomi che se non avessi preso una sincera decisione di cambiare vita non avrebbe più potuto darmi l'assoluzione». Non manca un vero e proprio spot promozionale alle attività della Courage International (un gruppo cattolico statunitense nato nel 1980 con lo scopo di imporre la castità ai gay), la cui opera in Italia è fortemente incoraggiata dal quotidiano dei vescovi che ne parla come di una «tra le poche esperienze impegnate nella pastorale per le persone omosessuali, che rappresenta da oltre 30 anni un approdo affidabile, coerente con la dottrina della Chiesa».

L'origine di quanto pubblicato da Christus Rex è un articolo apparso nel 2014 dal sito di estrema destra Radio Spada che, a sua volta, pare essersi ispirato ad un blog chiamato "Salvati dall'inferno".
Anche nella fonte originale la "testimonianza" viene presenta senza alcuna indicazione sulla sua presunta origine, spacciandola quasi come una verità assoluta che non necessiti di verifiche.
L'autrice del blog pare essere Ania Goledzinowska, autrice di alcuni articoli articoli per La Croce di Adinolfi nonché ex modella che frequentava le "cene eleganti" nella villa di Berlusconi. Dopo lo scandalo si ritirò in un convento di Medjugorje pur restando fidanzata con Paolo Beretta (il figlio della sorella di Berlusconi). Ora è sposata con Michele Doto, un imprenditore pugliese che ha conosciuto proprio a Medjugorje.

Il 19 dicembre 2014 (tra due articoli intitolati "Tiziano Ferro, un bambino non è un cagnolino" e "Voglio ricevere la comunione, ma sono una persona omosessuale"), l'ex modella scriveva proponeva una testimonianza di un non meglio precisato quarantenne. Il testo è da pelle d'oca per la quantità di idiozie contenute:

Mi chiamo Aberto, ho 40 anni e sono una persona con attrazione per lo stesso sesso, che per grazia di Dio e buona volontà si sforza di vivere la castità come mi è indicato da Cristo e proposto dalla Chiesa.
Dopo un infanzia difficile, in cui ho subito gli effetti negativi del divorzio dei miei genitori ed il trauma di un introduzione violenta alla sessualità, ho cominciato a sviluppare, già in età preadolescenziale, un’attrazione erotica per persone del mio stesso sesso. Crescendo ho provato difficoltà ad accettare questo orientamento sessuale nella sua giusta dimensione di ferita dell'anima, restando in bilico tra pulsioni inutilmente represse e la coscienza, legata al senso comune, che in queste ci fosse qualcosa di profondamente innaturale. La fonte maggiore di sofferenza era dovuta a due fattori: il primo è il senso di isolamento rispetto ai miei coetanei, accentuato dall'incapacità di comunicare questa mia condizione; il secondo è un bisogno insopprimibile di affetto che, erroneamente, credevo potesse essere soddisfatto solo da una persona del mio stesso sesso. Col tempo ho cominciato gradualmente a vivere una vita sempre più disordinata, in una frustrante ricerca di calore umano. Nonostante il ripetersi di relazioni, dapprima più stabili e poi sempre più nevrotiche e inconsistenti, non riuscivo a saziare con la carne quella sete profonda che, ora comprendo, ha una natura spirituale. Ai disordini sessuali, a tratti anche compulsivi, si sono rapidamente aggiunti un consumo problematico di alcol, psicofarmaci e stupefacenti. In tutto questo la mia fede viveva come un'altalena di avvicinamenti seguiti da fughe. Si succedevano i propositi di cambiar vita con rovinose ricadute. Fino a quando mi sono trovato al collasso spirituale, economico, sociale e fisico. In quel momento, difronte allo spettacolo desolato del mio fallimento esistenziale sono state provvidenziali le parole ferme e caritatevoli di un sacerdote che mi ha ammonito, dicendomi che se non avessi preso una sincera decisione di cambiare vita non avrebbe più potuto darmi l'assoluzione. Questo mi ha fatto comprendere come fossi al punto di non ritorno e allora ho intrapreso nella Chiesa un cammino, non facile ma necessario, che gradualmente mi sta restituendo ad una vita di pienezza.
Presso la basilica di sant'Anastasia al Palatino di Roma, la mia città, è sorto non a caso affianco all'adorazione eucaristica perpetua il servizio Courage di accoglienza della Chiesa cattolica per consentire alle persone omosessuali di vivere una vita casta, dedicando la propria vita a Cristo attraverso il servizio agli altri, la lettura spirituale, la preghiera, la meditazione, la direzione spirituale individuale, la partecipazione assidua alla Messa e la ricezione frequente dei sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Si tratta di gruppi di aiuto animati da uno spirito di comunione in cui tutti possono condividere pensieri ed esperienze, e così garantire che nessuno debba affrontare i problemi dell'omosessualità da solo, nella consapevolezza della verità che le amicizie caste sono non solo possibili ma necessarie, in una vita cristianamente casta e in questo modo aiutarsi reciprocamente per instaurarle e sostenerle per vivere una vita che possa servire da buon esempio per gli altri.
Nella bellezza di Cristo, reso visibile nel sacramento della Santa Eucaristia, ho identificato la bellezza della mia vita in Cristo, sono stato ispirato ad una vita più piena in Cristo, e ricevo la grazia per viverla. Per me, persona che prova attrazione per lo stesso sesso, l’incontro con Cristo, che è la pienezza della bellezza è, in un modo particolare, l'incontro con Colui che rivela la verità dell'amore casto.


Pochi giorni dopo la modella ha pubblicato anche la "testimonianza" di Chris (tipico nome italiano, ndr) che ha raccontato di come la Madonna abbia esaudito le sue preghiere nel rendere cattolico il suo compagno, portandolo ad essere lui a chiedergli ciò che lui non riusciva a fare: rimanere puri e casti a vita. Anche in questo caso l'ex modella non ha fornito alcuna connotazione sull'identità di chi averebbe scritto parole tanto assurde, rimandando a quello che appare quasi come un annuncio pubblicitario pubblicato sul sito della Courage International. In un passaggio si legge:

Dopo la mia seconda comunione per questa novena stava per arrivare la sorpresa della mia vita. Più tardi in quello stesso giorno, Matthew mi disse che aveva qualcosa di serio di cui parlare. »Voglio diventare cattolico», disse, «Voglio sapere cosa devo fare ed essere battezzato». Stavo per svenire, specialmente alla seconda parte della notizia. «Voglio anche ricevere la Comunione, e qui viene la parte meno piacevole. Mi dispiace ma dovremo dire addio alla nostra vita sessuale. Non penso sia possibile ricevere la comunione ed essere sessualmente attivo. In un modo o nell'altro doveva capitare –la mia infanzia ha rovinato quella parte di me– quindi, cosa ne pensi della castità?».

Tre giorni dopo volevo fare una bella confessione generale. Essendo troppo tardi per trovare il sacerdote della chiesa che spesso frequentavo, decisi di passare in cattedrale prima di tornare a casa. Lì trovai un avviso che diceva che ci si poteva confessare per appuntamento. Con il cuore in gola, vagai per il presbiterio, sperando d'imbattermi nel sacerdote che avevo incontrato lì diciotto mesi fa e che mi aveva fatto una gran buona impressione. Aprì la porta! Si disse disponibile a confessarmi. Fortunatamente, non si mostrò severo quando parlai della mia omosessualità, ma constatò con calma: «Quindi hai peccato con un altro uomo». Era di gran lunga più preoccupato che io avessi ricevuto la santa comunione in uno stato di peccato. In quel momento non sentii rimorso (nel senso che non ero ancora del tutto convinto che i peccati che avevo confessato fossero realmente peccati). Non sentivo niente di quello che pensavo avrei dovuto sentire. Cominciai a disperarmi per tutte le comunioni sacrileghe che avevo fatto fino a quando non potei riparlarne col sacerdote. Da quel giorno in poi, cominciai ad avere un profondo desiderio di partecipare alla messa ogni giorno (ogniqualvolta mi era possibile) e ad ogni messa recuperavo gradualmente gli occhi spirituali che mi facevano vedere che il sesso omosessuale era sbagliato.
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