Mika: «Quando parliamo di famiglia, parliamo di amore. E non c'è un amore tradizionale»


In occasione della promozione del suo nuovo album intitolato "No Place In Heaven", Mika ha rilasciato la sua prima intervista italiana a una testata di cultura omosessuale. È numero di giugno di Pride (consultabile gratuitamente anche online) che il cantante ha parlato di identità, rapporti famigliari e riferimenti culturali. In particolare si è così espresso a proposito di famiglia tradizionale e matrimoni omosessuali:

«Secondo me l'idea di una famiglia è molto semplice: quando parliamo di famiglia, parliamo di amore. Non c'è un amore tradizionale, non esiste, non funziona così l'amore. L'aggettivo tradizionale è molto pericoloso, in tutti i sensi, culturalmente e politicamente. Sono altri i problemi: abusi psicologici, sessuali, problemi economici, bullismo, l'educazione sessuale… Questi problemi esistono sempre, la tradizione non aiuta a risolvere questi problemi. Solamente l'amore può farlo. Dove c'è amore, si trova una soluzione a tutti questi problemi che sono le più grandi sfide per tutte le famiglie; secondo me questa è l'unica cosa che è importante e politicamente dobbiamo difendere, non il modo in cui le persone hanno i bambini».

Nell'occasione Mika ha parlato anche della sua opinione riguardo alla procreazione in vitro: «Credo che il governo debba proteggere e assistere la procreazione in vitro e supportare le coppie, soprattutto le donne che non hanno ovuli fecondi. I potenziali abusi del sistema sono incredibili e l'unico modo per proteggere dagli abusi della fecondazione in vitro è difendere legalmente e burocraticamente le persone che desiderano avere bambini. Non è un punto di discussione, è solo una questione di responsabilità ed etica: il punto non è a chi permettere di avere figli, ma come proteggere tutti quelli che desiderano averne e chi li porta in grembo».
2 commenti