Regno Uniti: i crimini d'odio sono una «realtà quotidiana» per molte persone lgbt


Un nuovo studio svolto nel Regno Uniti mostra come per molte persone lgbt i crimini d'odio siano una «realtà quotidiana», con molte molestie e abusi verbali ormai ritenuti «parte integrante» della propria vita.
Il ripetersi sistematico di quelle situazioni è uno dei principali motivi che porta spesso alla decisione di non sporgere denuncia contro i rati di cui si è vittima, così come a contribuire a quella scelta c'è anche la paura di non essere presi sul serio dalla polizia o di essere cacciati dalle proprie famiglie. In particolare si è notato come le persone che vivono in aree rurali siano particolarmente lasciate «sole e isolate con nessuno a cui rivolgersi».
Il dottor Stevie-Jade Hardy, docente presso il Centre for Hate Studies dell'Università di Leicester, ha stimato che siano almeno 35.000 i crimini d'odio che ogni anno non vengono denunciati a fronte di un 88% del campione che è risultato essere stato vittima di almeno un crimine d'odio. «L'impatto è enorme -afferma- anche dai nostri studi precedenti sappiamo con certezza come tutto ciò abbia un significativo impatto sulla salute fisica ed emotiva sulle persone che hanno paura a fare coming out e di rilevare questo aspetto della loro identità».
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