«Senatore Gasparri, ma Lei quando lavora?»
Pubblichiamo con piacere una lettera aperta rivolta a Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato e grande amante dei social network. È infatti in quella veste che l'abbiamo visto insultare delle ragazzine minorenni o mancare di rispetto agli oltre 350mila manifestanti che hanno partecipato al Roma Pride.
Ed è proprio di questi temi che si occupa la lettera:
Gent.mo Maurizio Gasparri (vicepresidente del Senato della Repubblica),
mi rivolgo a Lei come cittadino contribuente, come ragazzo ventitreenne impegnato nel sociale, ma prima di tutto come cittadino italiano omosessuale praticante.Lei quotidianamente attua un lavoro di condivisione di contenuti forte, costante e ininterrotto all’interno dei social network Facebook e Twitter. Le sue posizioni in merito alle tematiche relative al multiculturalismo (comprese le istanze LGBT) sono ben note al grande e piccolo pubblico. Lei detesta il Roma Pride e tutte le altre manifestazioni contro l'omotransfobia e a favore dei diritti civili. Trova questi cortei ributtanti, rivoltanti, osceni (uso parole sue) e li condanna fortemente, unitamente alle rivendicazioni ad essi connesse. Quotidianamente nel suo profilo Twitter (visibile pubblicamente, a meno di blocchi imposti) Lei pubblica circa una cinquantina di contenuti, sommati tra i post personali e quelli che “ritwitta” da altri profili. Spesso Lei, caro Senatore, cede un po' troppo facilmente alle provocazioni e insulta pesantemente coloro i quali rispondono con contrarietà alle sue affermazioni pubbliche.
Su Facebook la musica non cambia e addirittura Lei, a differenza di altri e questo le va riconosciuto, risponde continuamente ai suoi interlocutori o a parte di essi. Le vorrei porre una semplice domanda: Gasparri, ma Lei quando lavora? Mi spiego: con questa attività illimitata che lei compie all'interno dei social (inutile poi criticare Renzi per le stesse cose) come può trovare il tempo per esercitare al meglio le funzioni connesse al suo ruolo istituzionale?
Lei, Maurizio Gasparri, è vicepresidente del Senato della Repubblica italiana dal marzo del 2013. Precedentemente Lei aveva ricoperto altri ruoli istituzionali, compresa la carica di Ministro delle Comunicazioni. La sua carriera politica è iniziata in coalizioni di destra ed è proseguita (non certamente per titoli di studio) fino a quando, con l'approdo nel centro-destra berlusconiano, Lei ha cominciato, come si suol dire, a “contare qualcosa”. Ora Lei conta moltissimo. Paradossalmente se domani mattina Mattarella avesse un serio impedimento, Piero Grasso subentrerebbe temporaneamente alla presidenza della Repubblica e Lei di conseguenza sarebbe temporaneamente Presidente del Senato. Per assurdo se contestualmente Piero Grasso, preso dall'euforia, si spaccasse un ginocchio, Lei potrebbe diventare per un breve periodo di tempo Capo di Stato! Quindi Lei conta parecchio, non è un Senatore qualsiasi.Dunque torno a chiederLe: ma quando trova il tempo per lavorare? Crede sia degno del suo ruolo istituzionale abbassarsi a insultare ragazze e ragazzi che le scrivono su Facebook e Twitter?
Cordiali Saluti e Buon lavoro.
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