Dall'Italia al Brasile, c'è una Chiesa che non accetta l'omofobia del clero
«Il clero, come i politici, calpesta i diritti di queste persone. Contro natura c'è la castità, non l'amore omosessuale». Sono queste le parole rilasciate a Repubblica da un prete cattolico che sabato scorso ha deciso di accompagnare un gruppo di ragazzi al Milano Pride.
Nella stessa giornata, sempre il 27 giugno, in Brasile padre Julio Lancelotti e il pastore evangelico della Chiesa battista José Barbosa Junior hanno lavato i piedi a Viviany Belebone, la transessuale che aveva sfilato crocifissa al Pride brasiliano in segno di protesta per le persecuzioni della Chiesa nei confronti delle persone trans. I due sacerdoti hanno sottolineato come il loro gesto volesse riparare le ignobili proteste sollevate dall'integralismo religioso (tra cui anche alcuni siti italiani), condannando quanti si professano cattolici e si attaccano ad aspetti superficiali della religione per dare libero sfogo al disprezzo nei confronti delle persone.