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Gandolfini: «Le relazioni gay non hanno bisogno di riconoscimenti pubblici»

«Le persone omosessuali già oggi godono di un'ampia gamma di diritti e vivono la loro relazione senza discriminazioni senza bisogno di alcun riconoscimento pubblico». È quanto dichiarato da Massimo Gandolfini, presidente del comitato organizzatore del Family Day, nell'annunciare l'ennesima raccolta firme volte con cui si vuole provare ad impedire l'approvazione del progetto di legge sulle unioni civili.

Il comitato lamenta che qualunque riconoscimento pubblico che non sia strettamente riservato alle sole persone eterosessuali (indipendentemente dalla presenza di figli o dalla convenienza dell'unione) sia da ritenersi una «deriva antropologica e sociale» e si sostiene che lo stato non debba assolutamente riconoscere i diritti indicati dalla Consulta dato che «oltre un milione» si è riversato in piazza San Giovanni per sostenere che le altre famiglie non debbano meritare pari dignità rispetto alla propria.
Interessante è notare l'ossessione con cui si ostina a vantare una partecipazione che è stata ampiamente smentita dall'evidenza fisica del volume della materia dato che per contenere una simile mole di persone sarebbero state necessarie almeno 16 piazze di uguale dimensione (la speranza è che i conteggi delle sue firme non siano effettuati alla stessa maniera).

Gandolfini afferma anche che «già mercoledì 29 luglio alle ore 15 cominceremo a raccogliere le firme proprio davanti al Senato con un presidio per ricordare ai nostri rappresentanti che il popolo italiano è fermamente contrario al matrimonio gay e più ancora a che i bambini vengano adottati dalle coppie gay o acquistati sul mercato degli uteri in affitto (che non è incluso nella norma ma che oggi è accessibile a qualunque eterosessuale lo voglia, ndr). Per questo inonderemo il Parlamento con le firme democraticamente raccolte di milioni di italiani, per riaffermare il superiore interesse dei minori di crescere con la loro mamma e il loro papà. Il ddl Cirinnà va integralmente respinto visto che antepone i capricci degli adulti ai diritti dei bambini».

Resta sottinteso che i bambini che si intendere «difendere» siano solo quelli eterosessuali, dato che per quelli omosessuali o transessuali è previsto solo un mondo meno accogliente che possa discriminarli ed emarginarli. Ma in fondo Gandolfino pare saperlo bene, dato che ha ha già provveduto auto-assolversi da ogni responsabilità riguardo suicidi causati dal mondo omofobo che lui sta contribuendo a creare (ma nella sua mente i gay si suicidano perché gay e non perché discriminati).


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