Il Comune di Sacile patrocina il comizio di Gianfranco Amato?
Il 15 luglio Gianfranco Amato (presidente dei Giuristi per la vita) sarà a Sacile (Pordenone) per propagandare la sua ideologia che vedrebbe i gay come una minaccia alla società eterosessuale. Probabilmente si tornerà a ridicolizzare l'esistenza delle persone transessuali come già fatto a Radio Padania o a sostenere che l'Organizzazione Mondiale della Sanità voglia introdurre la pedofilia nelle scuole (due cavalli di battaglia del discorso che ripete ad ogni conferenza).
A far storcere il naso, però, è come la locandina dell'evento mostri chiaramente il patrocinio dall'assessorato alla cultura di Sacile, dal teatro comunale Zacanaro e dalla polisportiva ASD Cavolano Calcio.
A domanda diretta, le pagine vicina all'organizzazione di Amato confermano che il Comune patrocinerà l'evento, anche se ciò implica necessariamente un istituto dello Stato che dirà ai propri cittadini che lo Stato debba essere visto come un nemico e che sia necessario combattere la parità di diritti per garantire privilegi ad una fetta della popolazione.
Interessante è anche notare come fra i patrocinanti figuri anche la Cavolano Calcio, ossia la società ha la gestione dei tre campi parrocchiali di Cavolano di Sacile e il campo sportivo comunale di San Giovanni di Livenza. Se appare difficile perché una società sportiva dovrebbe patrocinare un evento politico ed omofobo, vien da sé che se fosse vero ci sarebbe da aver paura: una realtà vicina alle teorie di Amato non potrà mai essere ritenuta un luogo sicuro per i giovani lgbt e ne consegue che i bambini lgbt della città rischino di vedersi negato l'accesso al mondo dello sport.
Dopo il caso dei finti patrocini che erano stati millantati nei confronti dell'Università Sapienza di Roma o della Regione Piemonte, è lecito mettere in dubbio la liceità dell'indicazione presente nella locandina.
Eppure tutte le richieste di verifica del patrocinio inviate nei giorni scorsi all'assessorato, al comune, alla polispotiva e al teatro sono tutte rimaste prive di risposta. Un bell'esempio della trasparenza amministrativa in cui non è dato diritto di poter neppure avere conferma della veridicità di un patrocinio.
Va detto che se il patrocinio fosse reale, non sarebbe la prima. Già lo scorso maggio il Comune di Fontaniva e l'Istituto Comprennsivo Carmignano (con tanto di logo della Repubblica in bella mostra) patrocinarono un convegno omofobo organizzato dalla La Manif Pour Tous Italia con lo scopo di difendere gli stereotipi di genere e qualsiasi educazione alla diversità. Memorabile è anche come la locandina, sulla scia della peggiore propaganda russa, vietasse l'incontro ai minori di 16 anni data «la delicatezza di taluni temi». Ma di certo è difficile non rimanere basiti dinnanzi a simboli istituzionali affiancati a considerazioni false ed ideologizzate di cosa sia l'educazione proposta dai progetti ministeriali.