Intercettazioni, il governo vuole una nuova legge bavaglio
Il Nuovo Centrodestra è da sempre in prima fila nel sostenere che l'omofobia sia un'opinione e che la libertà di opinione debba permettere di provocare danni o morti alle proprie vittime. Eppure quando si tratta di tutelare i potenti dalla denuncia del malaffare, è proprio dai banchi del Ncd che arriva una mozione volta a chiedere dai 6 mesi ai 4 anni di carcere per chiunque diffonda le intercettazioni. Intercettazioni che, è bene ricordarlo, ad oggi rappresentano il principale metodo che ha permesso di scoprire i grandi scanbdalid el nostro Paese.
A cinque anni dal fallito tentativo di Berlusconi, il governo sta nuovamente cercando di introdurre una nuova legge bavaglio che possa tutelare i potenti. Il,l tutto con una fretta disarmante: per discutere dei diritti civili dei cittadini non sono bastati due anni ma e per tutelare gli interessi dei potenti si è ricorsi ad una cortsia preferenziale.
«Non volete le intercettazioni perché ne avete paura, perché avete sempre qualcosa da nascondere e da temere, la trasparenza è vostra nemica naturale -attaccano i deputati M5S- I partiti vogliono punire severamente i giornalisti che si azzarderanno a pubblicare le intercettazioni, portando a compimento quel "bavaglio" che neanche Berlusconi era riuscito a mettere. Questo perché le intercettazioni finora hanno rappresentato lo strumento più incisivo per scovare casi di malaffare, corruzione, scambi di tangenti e mazzette, e per far conoscere ai cittadini tutti gli scandali politici. Mose, Expo, soldi pubblici alla Lega Nord, connivenze di Mafia capitale, il rolex e i lavori al figlio di Lupi, consigli di politici sul come eludere le leggi fino alla scia di ricatti che ha portato Matteo Renzi a Palazzo Chigi e al caso De Vincenti su Tirreno Power. Su questa strada, però, i partiti troveranno la nostra durissima opposizione: siamo pronti a dar battaglia per difendere le intercettazioni e la libertà d'informazione».