La Lega Nord convoca Amato per parlare di fantomatiche «minacce» alla famiglia
Sappiamo tutti che non esiste alcuna «ideologia gender» e benché meno qualcuno vuole sostenere sostenere che le persone possano «scegliere» di che sesso essere. Eppure questa mistificazione ha dato vita ad un vero movimento politico formato da persone terrorizzate all'idea che qualcuno possa rendere gay i figli. Si sostiene che i diritti altrui debbano essere negati per paura del gender, si chiede che la scuola rinuncia ad educare alla diversità nel nome del gender, si chiede che le violenze di stampo omofobo siano ignorante per paura del gender. Il tutto attraverso le centinaia centinaia di convegni realizzato in tutta Italia per propagandare una simile ideologia (nel solo nord si contano 146 convegni nella provincia di Verona, 145 a Brescia, 100 a Perugia ed una novantina a Milano).
Tra i principali relatori di questa ideologia figura Gianfranco Amato (presidente dei Giuristi per la Vita) che sempre più spesso intreccia la sua opera propagandistica ad un ruolo politico e partitico. Dopo essere stato ospite di Radio Padania Libera, l'uomo è stato invitato dal sindaco di Adro, Oscar Lancini, a parlare di fantomatiche «minacce gender» presso la festa della Lega. Ad applaudirlo anche l'onorevole leghista Stefano Borghesi, pronto a promettere la sua intenzione di «difendere» la famiglia attraverso una strenua opposizione a qualunque politica volta a combattere gli stereotipi di genere.
La sezione locale della Lega Nord non ha mancato di sostenere Amato, affermando che: «Ribadiamo con forza il ruolo centrale dei genitori, rigettiamo il tentativo di infiltrare nelle scuole progetti educativi che mirano alla destrutturazione dell'identità sessuale dei bambini».