La NuovaBQ contro il segretario della Cei: «Non è con noi, quindi è violento e non cristiano»
Il totalitarismo non ammette obiezioni e La Nuova Bussola Quotidiana non tollera che qualcuno possa non condividere il loro progetto per la creazione di una nuova "razza ariana" basata sull'orientamento sessuale. Dopo aver propagandato l'idea che i gay non siano «normali» e dopo aver messo in dubbio le loro capacità fisiche, ora passa si è passati ad insultare chiunque si sia opposto al Family day. Tra questi c'è anche il segretario della Cei, Nunzio Galantino, la cui opinione viene definita «sterile e sostanzialmente violenta, non cristiana».
Già, perché l'assunto della Nuova Bussola Quotidiana è quella si poter parlare a nome di Dio e di poter usare santi e divinità al fine di indicare ai propri lettori che azioni politiche debbano intraprendere. Citano addirittura il Padre Nostro per sostenere che il «sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra» sia un esplicito invito a trasformare la religiosità in un'arma politica che debba essere utilizzata per imporre la propria volontà agli altri (con buona pace della laicità dello Stato o per il messaggio d'amore contenuto nel Vangelo).
Dicono che non ci è dubbio che nulla «violi maggiormente l’equità e la giustizia» del ddl Cirinnà, dato che l'equiparazione dei diritti fra omosessuali ed eterosessuali è da loro ritenuta inaccettabile. Dicono anche che «quando gli uomini di Chiesa hanno cessato di lottare, o hanno diminuito il loro sforzo, o sono scesi a patti con il potere, sono successe grandi disgrazie, per la nostra civiltà».
Si sostiene che uno «Stato che volesse stabilire cosa è la famiglia» è uno «Stato che si divinizza» e «il cattolico alza la testa, senza paura dello scontro». Interessante è come non si affronti il tema di un integralismo cattolico che vuole decidere che cosa sia la famiglia e che voglia indicare quali aggregazioni naturali debbano essere ritenute meno meritevoli di tutele. Il susseguirsi di esempi di persone che hanno perso la vita lascia intuire che si stia suggerendo la necessità di essere pronti a morire pur di impedire che il matrimonio (e di diritti che lo stato garantisce) restino riservati ai soli eterosessuali.
Si passa poi a creare parallelismi fra i diritti civili, schiavitù e nazismo. Si sostiene che i cristiani abbiano «contrastato lo schiavismo degli europei a danno degli indigeni» e pare ci si dimentichi di come la schiavitù stessa sia stata incentivata proprio dai cattolici in virtù di una curiosa interpretazione della Genesi (ossia con modalità non dissimili dai metodi utilizzati per chiedere la repressione della comunità lgbt). In merito al nazismo si dice che Hitler volesse «impedire ai credenti di andare contro lo Stato», quasi come se dalla Chiesa cattolica fosse giunta una reale opposizione ad un regime con cui numerosi prelati andavano a braccetto.
Si arriva persino a tirare in ballo il vescovo Ambrogio (vissuto tra il 340 e il 397) per sostenere che un cattolico debba avere il diritto di «richiamare fortemente il capo dello Stato». Ma per ironia della sorte, la sede della casa editrice de La Nuova Bussola Quotidiana si trova a Monza, una città che secondo la leggenda scelse di rimanere legata al rito romano e non a quello ambrosiano perché S. Ambrogio abbandonò indignato la città, si sarebbe ripulito i calzari per non portarsi via neppure la polvere delle strade e avrebbe lanciato anatemi verso i suoi abitanti.
Attraverso le solite mistificazioni, il giornale conclude l'articolo affermando che l'opposizione all'uguaglianza dei diritti sia un dovere e che questa non potrà mai avvenire perché «il 20 giugno in piazza c'erano migliaia e migliaia di laici cattolici, cioè di membri della Chiesa, sia molti sacerdoti, e, con il cuore, tanti vescovi e cardinali». Curioso è come si sia disperati al punto da vantare la presenza di persone assenti.
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