Massimo Introvigne: «La teoria del gender ha a che fare con il Ku Klux Klan»
«La teoria del gender nasce e si sviluppa in ambienti razzisti, e ha perfino a che fare con l'organizzazione razzista per eccellenza negli Stati Uniti, il Ku Klux Klan». È quanto afferma Massimo Introvigne (reggente nazionale di Alleanza Cattolica e presidente del comitato omofobo Sì alla famiglia).
L'obiettivo del suo articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana è il sostenere che «sia assurdo paragonare la sentenza della Corte Suprema americana che obbliga gli Stati degli Stati Uniti a introdurre il "matrimonio" omosessuale a precedenti decisioni contro la discriminazione razziale, che dichiararono illegittime le limitazioni ai matrimoni fra americani bianchi e di colore».
Immancabili le virgolette che lasciano intendere che un matrimonio fra due persone dello stesso sesso, riconosciuto dalla Costituzione come un diritto, debba essere sminuito nel nome della superiorità che è solito attribuire all'eterosessualità. Eppure il suo obiettivo pare sia proprio quello di far percepire come invertite le parti, premettendo addirittura che sia una «bufala alla moda» il sostenere che teoria del gender non esista. In fono l'inconsistenza di quelle teorie è stata confermata solamente dagli ambienti accademici, ma evidentemente quelle spiegazioni non bastano a chi basa la propria azione politica su una paura irrazionale verso un qualcosa di inesistente.
Ma per trovare un collegamento con il Ku Klux Klan, Introivigne torna a due secoli fa e parla di Margaret Sanger (1879-1966), asserendo che «senza la Sanger non ci sarebbero le teorie del gender successive». Si sostiene che la donna nutrisse «interessi esoterici» che l'avrebbero avvicinata alla Società Teosofica che, a sua volta, avrebbe ipotizzato l'esistenza di «diverse razze» che avrebbero dovuto «armoniosamente collaborare tra loro» e che «un avido lettore delle pubblicazioni ariosofiche in Austria era un ragazzino che si chiamava Adolf Hitler». Finita la lunga digressione che l'ha portato a poter citare Hitler, si torna a parlare della Sanger:
Resta il fatto che, sulla base di speculazioni esoteriche, la Sanger pensava che stesse per emergere una nuova razza superiore alle precedenti, e che stesse per manifestarsi negli Stati Uniti. Che cosa c'entra tutto questo con il gender? Lo spiega la stessa Sanger. Le sue idee di tipo gnostico l’avevano convinta che la differenza sessuale fra uomo e donna è qualcosa di cattivo, così come il modo in cui le donne mettono al mondo i figli. Sono conseguenze di un processo di degenerazione, e non esistevano nell'età dell'oro originaria, quella dell'androgino, cioè di una persona umana in cui coesistevano i caratteri maschili e femminili, e di forme di generazione diverse dal parto. Liberare la donna con gli anticoncezionali dal suo ruolo di madre è il primo passo per permettere alle donne -e di conseguenza anche agli uomini- di scegliere il proprio genere, chi e che cosa vogliono essere, iniziando il processo di ritorno verso l'androgino originario. Non è ancora la teoria del gender come la conosciamo oggi. Ma è già il suo nucleo fondamentale.
L'assenza di riferimenti non permette la verifica di quanto illustrato fall'articolo. Una ricerca su Internet non è di aiuto nel trovare conferme e pare indicare come quello non fosse certo il fulcro della sue tesi. Anzi, quelle parole chiave possono portare ad esempio ad un articolo del 1912 pubblicato sul New York Call in cui la donna pare convinta che marchi e femmine siano molti diversi fra loro. Dice ad esempio che «il desiderio di toccare è più forte nelle ragazze che nei ragazzi. Questo desiderio porta una ragazza a baciare e accarezzare un uomo senza alcun desiderio cosciente per l'atto sessuale; mentre nell'uomo l'essere toccato e accarezzato dalla ragazza per la quale ha una attrazione sessuale, stimola l'accumulo di cellule sessuali, e il desiderio per l'atto sessuale diventa preminente nella sua mente». Dice anche che «la creatura maschio è l'inseguitore della femmina in tutte le forme di vita, non vi è dubbio, ma non può essere negato che la femmina ha la scelta di poter scegliere l'uomo».
Per farla breve, l'impressione è che la donna supportasse gli stereotipi di genere. La sua critica era limitata alle donne che sceglievano di concedersi ad un uomo sulla base di una convenienza economica e non sulla scia dell'amore. lamentava anche come alcune donne avessero figli troppo presto e come questo potesse i loro partner ad abbandonarle una volta ingravidate.
Ed infatti il controllo delle nascite ad aver reso celebre la Sanger. Durante il suo lavoro come infermiera incontrò spesso l'esperienza di donne che sceglievano l'aborto spontaneo auto-indotto a causa della mancanza di informazioni su come evitare gravidanze indesiderate. La loro povertà (lavorava nei pressi del porto) rendeva infatti impossibile per loro mantenere o anche solo occuparsi dei figli. Per volontò del clero, l'accesso alle informazioni contraccettivo era stata vietata per motivi di oscenità in una legge federale del 1873 e molte donne ignoravano la possibilità di poter comprare "prodotti francesi" (che in realtà non erano altro che preservativi) o "prodotti per igiene femminile" (che in realtà erano spermicidi).
Introvigne aggiunge:
Margaret Sanger collaborò con il Ku Klux Klan, perfezionò le sue idee su razza e gender in dialogo con le donne del Klan e parlò spesso a pubblici entusiasti di attiviste dell’organizzazione razzista incappucciate e plaudenti. Alcune fotografie reperibili in Internet che rappresentano la Sanger che parla al Klan sono dei falsi confezionati con Photoshop. Le riunioni del Klan erano segrete e le fotografie rare. Ma per avere conferma dei legami fra la Sanger e il Klan, conferenze a donne incappucciate comprese, non occorre rivolgersi ai critici suoi e della teoria del gender. Lo racconta lei stessa nella sua autobiografia, minimizzando e giustificando, certo, ma ammettendo la relazione e parlando di «dozzine» di inviti da parte del Ku Klux Klan.
Effettivamente c'è traccia della conferenza che la donna tenne nel 1926 a Silver Lake (nel New Jersey), così come è lei ad aver dichiarato di aver ricevuto «una decina di inviti a parlare con gruppi simili» anche se non si sa se abbia accettato. Indubbio è anche come la sua lotta per l'uso dei contraccettivi avesse acceso sin da subito le ire della Chiesa, motivo per cui è difficile scindere la verità dalla propaganda discriminatoria con cui il clero cercò di chiuderle le bocca. Magari aklcune sue presunte teorie sul controllo delle nascite saranno anche opinabili, ma il concentrarsi su quegli aspetti ha l'unico senso di limitare l'attenzione sulla sue tesi più importanti.
Difficile è però capire come tutto ciò dovrebbe riguardare le fantomatiche idologie gender. La spiegazione fornita da Introvigne è che:
Qualcuno potrebbe obiettare citando atteggiamenti molto ostili agli omosessuali da parte del Ku Klux Klan. Altri replicherebbero citando i nomi di un certo numero di dirigenti del Klan e di organizzazioni collegate che erano omosessuali o bisessuali. Ma questo dibattito non porterebbe lontano. Il tema di questo articolo, infatti, è un altro. Ho voluto mostrare come la formulazione archetipica della teoria del gender, quella di Margaret Sanger, nasce da un’interpretazione –deviata e non condivisa dalla stragrande maggioranza dei teosofi– di idee sulle razze della Società Teosofica, e nasce in dialogo con il razzismo americano rappresentato dal Ku Klux Klan. L’idea centrale è che quella dove si può scegliere se essere donna o uomo è una nuova umanità, una «razza nuova» che potrà nascere solo tra le élite illuminate «bianche, anglosassoni e protestanti» e non fra i non bianchi, gli «europei del Sud» e i cattolici, «intellettualmente inferiori» e destinati a essere estirpati come le erbacce. Queste idee razziste sono sparite tra i sostenitori del gender? A guardare il senso di superiorità con cui attaccano manifestazioni come quella di Piazza San Giovanni come «medioevali» mi permetterei di non esserne tanto sicuro.
Insomma, si è partiti dall'800 per incolpare chi osa criticare il Family Day. In piazza c'erano famiglie che possono sposarsi e che possono avere figli, pronte a sostenere che quello sia un diritto esclusivo che non deve assolutamente essere concesso alle coppie omosessuali. Eppure, secondo Introvigne, chi critica quella posizione è razzista perché è intollerabile che qualcuno possa rivendicare dei diritti se qualcuno li vuole negare...
Inoltre sarebbe interessante capire il senso di questo rovesciamento di ruoli dato che il Ku Klux Klan porta aventi le stesse rivendicazioni del Family Day (che non era in piazza per il gender ma per impedire il riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso, ndr) come come si è visto attraverso il loro impegno nel rendere illegali i matrimoni gay in Alabama.