Nuovo stop al ddl Cirinnà: la relazione tecnica non è stata consegnata


Non passa giorno senza che la proposta di legge sulle unioni civili subisca nuove battute di arresto. L'attesa relazione tecnica del ministero dell'Economia sulla copertura finanziaria del ddl Cirinnà non è arrivata e continuerà ad impedire l'inizio della discussione in Commissione Giustizia dei 1.500 emendamenti presentati (principalmente a firma di Giovanardi e Malan).
L'ennesimo ritardo pare vanificare l'annuncio della calendarizzazione della discussione in Aula nella prima settimana di agosto, dato che la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama aveva chiaramente specificato che ciò si sarebbe verificato solo «ove concluso l'esame in commissione».

I parlamentari di destra si sono affrettati ad elogiare il ritardo che priva migliaia di cittadini dei loro diritti costituzionali. Maurizio Gasparri (Forza Italia) ha dichiarato che «Il provvedimento non può approdare in Aula finché non si conclude l'esame in Commissione. Il 7 agosto è l'ultimo giorno di lavori del Senato prima di una breve pausa. È evidente che spinte in avanti sono impraticabili. C'è solo un'esigenza propagandistica della sinistra, ma niente di più».
Anche Giovanardi (Ncd) esulta dinnanzi ai diritti negati ed afferma: «La proposta del Pd accolta dalla conferenza dei capigruppo di inserire all'ordine del giorno dell'Aula il ddl Cirinnà, ove conclusi i lavori in commissione, è una provocazione politica e uno schiaffo alle centinaia e migliaia di famiglie che hanno dato vita alla manifestazione del 20 giugno scorso». A suo dire il fatto che alcuni violenti siano scesi in piazza per chiedere che agli altri siano negati i loro stessi diritti dovrebbe essere un motivo sufficiente per negare il diritto stesso all'esistenza delle minoranze, in una visione della repubblica dove a decidere non è più il popolo ma gli elettori di un partito (peraltro mai eletto alle urne) che alle scorse consultazioni europee ha conquistato un misero 4%.

Ben diversa è la presa di posizione dei senatori del M5S che commentano: «Il governo prende tempo Sulle unioni civili ormai siamo alla farsa: il governo vuole fare sul serio o sta solo prendendo tempo? La verità - hanno aggiunto - è che il tira e molla del governo serve solo a temporeggiare in attesa di trovare una contropartita da offrire all'alleato Ncd: poltrone e ministeri in cambio del via libera al testo sulle unioni civili. Uno squallido teatrino che non ha nulla a che vedere con una sacrosanta battaglia per i diritti civili».
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