Umbria: il consigliere De Vincenzi chiede la messa all'indice dei libri che educano alla diversità


«Risiede a Perugia da 35 anni e da più di 30 anni vive un'esperienza di fede nella Chiesa Cattolica. Sposato da più di 25 anni con Anna Maria e padre di nove figli». È con queste parole che il consigliere regionale umbro Sergio De Vincenzi si presenta sul proprio sito. Vanta anche cariche nel coniglio nazionale dell'associazione Genitori Scuole Cattoliche (collegata al comitato anti-gay di Introvigne), è membro della commissione regionale educazione della Conferenza Episcopale Umbra e occupa un posto all'ufficio scuola ed educazione della diocesi di Perugia e di Città della Pieve.
Tra le sue prime opere politiche c'è uno sconto sulla Tasi riservato alle «famiglie numerose del Comune di Perugia proprietarie di abitazioni con rendita catastale superiore a 450 euro». Una situazione che, casualmente, pare sia stata pensata sulla base della formulazione della sua famiglia.

Sono invece le altre famiglie a dover temere le sue posizioni integraliste. Dopo gli anatemi lanciati nei giorni scorsi, l'uomo se l'è presa ora con i libri che educano alla diversità:

La presidente Marini ritiri dalle scuole quei libri, come ad esempio "Il libro delle famiglie", che altro non è che un cavallo di Troia per l'introduzione nelle scuole, sin dalla tenera età, della teoria del gender propagandata addirittura dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Se ciò non dovesse accadere, siano i sindaci a farlo. Il progetto 'In vitro', voluto e attuato dalla vecchia Giunta regionale Marini, con logiche condivisibili di narrazione e introduzione alla lettura di bimbi in età di nido e di scuola dell’infanzia, sta suscitando da qualche mesenumerose perplessità e allarmi fra i genitori. La teoria che si ravvisa dietro tali testi è disumanizzante, mistifica la verità profonda iscritta nel cuore di ogni uomo e di ogni donna, è rivolta a sviluppare una visione consumistica del genere umano creando disorientamento nei nostri bimbi. Per questo è ora di dire basta con le ideologie calate dall'alto e fatte digerire ai più indifesi, cioè i bambini, i nostri bambini, gli umbri del terzo millennio.

La cosa incredibile è come quelle parole appaiano il riassunto di un articolo apparso qualche settimana fa su La Nuova Bussola Quotidiana, nel quale il sito integralista aveva attaccato il progetto ministeriale In Vitro e portava come esempio proprio il "Il libro delle famiglie". Peccato che quel libro non facesse altro che presentare un dato di fatto: esistono famiglie con una mamma e un papà, famiglie di immigrati, famiglie monoparentali ed omogenitoriali. Esistono bambini che hanno i genitori divorziati... ma tutti i bambini meritano rassicurazioni sul fatto che la loro famiglia non valga meno delle altre. Evidentemente un concetto che né la Nuova bussola Quotidiana né il consigliere De Vincenzi sono disposti ad accettare (forse ritenendo che i bambini di immigrati o di genitori divorziati debbano essere colpevolizzati e ritenuti meno meritevoli di rispetto)

Patrizia Stefani, co-presidente di Arcigay Omphalos Perugia, commenta: «Dichiarazioni inutili e totalmente fuori luogo quelle di De Vincenzi, che dimostrano ancora una volta come certi personaggi e partiti politici non hanno per niente a cuore il benessere e l'integrazione della nostra società, ma solo l'imposizione della loro verità e la salvaguardia di una società basata sull'odio per tutto ciò che è diverso dal modello prevalente».
L'associazione sottolinea anche come «mentre in tutta Italia si susseguono eventi drammatici di adolescenti che si tolgono la vita perché non riescono a sopportare il peso di una società che non li accetta, c’è ancora chi tenta di bloccare l’educazione al rispetto e alla diversità nelle scuole con argomentazioni da crociata medioevale. Sostenere che questo tipo di educazione sia "propaganda disumanizzante rivolta a sviluppare una visione consumistica del genere umano" significa essere corresponsabili del disagio e dei gesti estremi di quei poveri adolescenti. Cosa c'è davvero in questi libri che i comitati "Difendiamo i nostri figli" vorrebbero bruciare in un rogo virtuale? Né più né meno che il mondo reale. Attraverso storie di animali umanizzati, principesse, eroi furbi o eroi sognatori, personaggi in carne ed ossa, ciò che si narra è una società dove si nasce da una mamma e da un papà, ma anche da due mamme, si è figli adottati o in affido, si è bimbi sani o disabili, si è italiani o migranti, si è maschi, femmine, ma in fondo si è come si vuole».
«Evidentemente il consigliere De Vincenzi ha qualche problema irrisolto con l'omosessualità -conclude il co-presidente di Omphalos Emidio Albertini- due comunicati stampa su due dall'inizio della sua attività in Consiglio Regionale sono dedicati all'inesistente "teoria del gender", favola creata ad hoc dalle associazioni ultra cattoliche per combattere il processo d'uguaglianza delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Suggeriamo al consigliere di occuparsi di temi e problemi reali della nostra regione e non di leggende metropolitane utilizzate per creare paura e accrescere le discriminazioni verso omosessuali e transessuali».
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