La NuovaBQ: è colpa dei gay se qualcuno li vuole uccidre, quindi i Pride vanno vietati
Prosegue incessante ed indisturbata la campagna d'odio anti-gay da parte de La Nuova Bussola Quotidiana. Non passa giorno senza che il sito integralista offra ampio ampio spazio a discutibili opinioni volte a sostenere che un buon cristiano debba necessariamente odiare i gay e fare di tutto per negare i loro diritti. Nelle ultime settimane hanno sostenuto che l'omosessualità sia innaturale, che le unioni gay siano da impedire per assicurarsi vantaggi economici, che i gay abbiano capacità fisiche inferiori agli eterosessuali o che i sacerdoti debbano necessariamente impegnarsi a propagandare la falsa idea che l'omosessualità sia una malattia curabile. Insomma, vogliono sostenere che il cristianesimo non sia un qualcosa che debba spingere l'uomo a fare del bene, ma una scusante che possa legittimare posizioni fasciste, oppressione, violenze e torture.
Ma se si poteva presumere di aver ormai visto tutto, è impossibile non rimanere basiti dinnanzi alla strumentalizzazione con cui La Nuova Bussola Quotidiana si è spinta nel sostenere che l'integralista religioso che ha accoltellato sei persone nel corso del Gay Pride di Gerusalemme sia la prova della necessità di non punire l'omofobia e di vietare qualsiasi manifestazione pubblica della comunità lgbt.
L'articolo afferma:
Ieri a Gerusalemme si è svolto il Gay Pride che, al pari delle altre parti del mondo in cui avviene, è diventato più che una esibizione dell’orgoglio di essere gay, un tentativo di provocazione. Più alzi i toni più speri che qualcosa accada a disturbare l'evento. E questo qualcosa è purtroppo accaduto. Yishai Schlissel, ebreo ortodosso, ha accoltellato cinque partecipanti e un poliziotto. Il leader del principale gruppo per i diritti gay del Paese, Oded Fried, ha dichiarato: «La nostra lotta per l’eguaglianza può solo intensificarsi di fronte a simili eventi».
Mentre l'integralismo religioso è quotidianamente impegnato nell'alimentare odio verso la comunità gay, sostengono che le aggressioni devono essere ritenuta una colpa di chi manifesta per i propri diritti dato che non hanno cessato di esistere dinnanzi a chi sostiene non debbano avere il diritto di poter vivere. Difficile è infatti ritenere che il solo fatto di camminare per le strade del centro sia da ritenersi una «provocazione», ma anche l'integralismo cattolico pare non arrossire nello scriverlo nero su bianco.
Un paio di considerazioni. Il gesto di questo folle è da condannarsi per tre motivi: primo per la violenza del gesto in sè. Secondo perchè così facendo porta acqua al mulino dei gay. Per paradosso agendo così si fa il gioco dell'avversario e si fa passare l'idea che le persone omosessuali in tutto il mondo rischiano quotidianamente la propria vita. In terzo luogo il gesto di Schlissel per forza di cose unifica sotto la medesima condanna per l'accaduto sia chi è favorevole all'omosessualità sia chi è contro, confondendo non poco le acque. Ed è anche questo che vogliono gli organizzatori del gay pride: guadagnare alla propria causa anche il non ideologizzato.
Anche qui appare evidente come non l'aggressione venga condannata perché prova esplicita dell'esistenza e della gravita dell'omofobia (parte della propaganda della Nuova Bussola Quotidiana è proprio volta a negarne l'esistenza) e si teme che la comunità lgbt possa ottenere il favore anche di chi non è «favorevole all'omosessualità». Le parole scelte paiono curiose dato che si presume si possa essere contrari all'omosessualità (che equivarrebbe ad essere contrari ai mancini o a chi ha gli occhi azzurri).
Altra riflessione. Il signor Fried dichiara che occorre lottare ancor di più per vedersi riconosciuti i propri diritti. Per paradosso la vicenda dell’accoltellatore ci dimostra proprio il contrario. Schlissel aveva appena finito di scontare 10 anni di galera proprio perchè nel gay pride del 2005 aveva accoltellato 3 persone. Quindi la tutela per simili reati esiste anche in Israele, sebbene la certezza che un delinquente non torni a commettere reati non ce la può dare nessuno. Ultima riflessione. Questo gay pride non lo voleva nessuno, tanto è vero che è stato un flop di partecipanti. Non lo volevano naturalmente gli ultraortodossi ebrei, ma anche la maggioranza laica del Paese proprio perchè si prevedeva il suo effetto dinamitardo. Quando è in gioco l'ordine pubblico sarebbe meglio evitare simili manifestazioni. Il sangue di quelle sei persone lo prova al di là di ogni dubbio.
È dunque nel finale che si rasenta la pura follia. Si sostiene che se qualcuno non vuole che le minoranze possano esistere, allora lo stato dovrebbe reprimerle così come fecero i nazisti con gli ebrei. Si sostiene che sia inutile combattere l'omofobia se un uomo ha reiterato il reato (il che ci porterebbe a dire che non bisognerebbe perseguire gli omicidi se un solo uomo dovesse commetterne un secondo dopo essere già stato in carcere). E non si manca di gettare fango contro chi ha osato scendere in strada anche se altri non lo volevano.
Non manca anche il solito processo di auto-assoluzione volto a sostenere che l'integralismo religioso non abbia colpe dato che si sostiene (senza fornire alcuna prova del proprio discorso) che tutti non volessero qual pride. Anzi, si sostiene che neppure i gay lo volessero e si parla di un presunto "flop" sulla base di non meglio precisate fonti (le fonti parlano infatti di migliaia di partecipanti che hanno sfidato l'integralismo religioso che non voleva potessero passare per le strade della città).
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