Dario Accolla presenta "Omofobia, bullismo e linguaggio giovanile" al Padova Pride Village


Giovedì 6 agosto, nello spazio Arcigay F.A.Q. del Padova Pride Village 2015, lo scrittore, professore e blogger Dario Accolla ha presentato la sua ultima fatica letteraria: "Omofobia, bullismo e linguaggio giovanile" edito da Villaggio Maori.
Omofobia, sessismo e bullismo omofobico hanno indubbiamente una radice comune, riscontrabile nel linguaggio quotidiano. Soprattutto nel linguaggio giovanile, nonostante da anni si cerchi (convivendo con vive e tenaci opposizioni, nel silenzio dei governi) di sensibilizzare i giovani studenti delle nostre scuole medie e superiori a un linguaggio più corretto, rispettoso e inclusivo.
Il blogger siciliano, noto come Elfobruno, nel suo saggio, grazie ad un'indagine puntuale, ricerca le cause e gli effetti di un preoccupante fenomeno in palese espansione, il bullismo omofobico, ormai radicato negli adolescenti (e non solo); l'uso malato delle parole attiva un processo di «costruzione linguistica del diverso» e contribuisce a creare una realtà discriminatoria che danneggia l'intera società.
Dice Accolla: «Occorre, in altri termini, avere il coraggio di usare le parole in modo nuovo: non come proiettili da puntare contro qualcuno ma come pennelli per una felice rappresentazione dell'essere».
L'omotransfobia trova le sue radici più profonde nella componente strettamente sessista del nostro linguaggio, a partire proprio dagli albori della letteratura, passando per i sostanziali eterosessismo ed eteronormatività che caratterizzano la cultura italiana da secoli. Il bullismo omofobico nasce di conseguenza dalla considerazione negativa di determinate caratteristiche, prima su tutti l'effeminatezza di qualcuno o la mascolinità di qualcuna. Il recente caso di Genova (e i meno recenti casi di Roma) dimostrano che l'omotransfobia è presente, è dilagante e può coinvolgere qualsiasi persona, anche al di fuori della collettività lgbti.

di Alessandro Pinarello
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