Dolce e Gabbana si scusano per i loro attacchi alle famiglie gay
A cinque mesi di distanza dell'intervista rilasciata a Panorama in cui Domenico Dolce definì «sintetici» i bambini nati con la procreazione assistita e nella quale lo stilista disse che la famiglia è solo quella tradizionale.
Cori di protesta si levarono da ogni parte, mentre l'integralismo cattolico li elessero a rappresentanti del mondo gay per sostenere che «la maggior parte dei gay sono come Dolce e Gabbana» e sono convinti che l'eterosessualità debba garantire più diritti e maggiori privilegi da parte dello stato. In altre parole, sono stati utilizzati per alimentare odio e violenza verso quella maggioranza di gay che chiedono uguali diritti e pari dignità.
Ora Dolce e Gabbana hanno deciso di chiedere scusa per i loro attacchi alle famiglie gay.
In un'intervista rilasciata a Vogue, Dolce ha dichiarato che entrambi sono dispiaciuti per le loro affermazioni.
Ho fatto un esame di coscienza. Ho parlato a lungo con Stefano di questo argomento e mi sono reso conto che le mie parole erano inadeguate. Mi scuso [...] Sono solo bambini. Non hanno bisogno di alcuna etichetta. Credo che ognuno scelga per se stesso. Io non so tutto di procreazione medicalmente assistita, ma mi piace quando le persone sono felici. La scienza serve per aiutare le persone.
Gabbana ha poi aggiunto: «Quando mi chiedevano se volessi essere genitore, ho sempre detto sì, ma in Italia non è possibile».