Gli integralisti ora «pretendono» di poter istigare all'odio senza contestazioni
«Pretendiamo di potere esprimere le nostre convinzioni senza essere disturbati da chi non la pensa come noi». È quanto afferma il movimento vicentino Regina dell’Amore nel voler impedire che qualcuno possa manifestare contro il convegno di istogazione all'odio in programma domani. In contemporanea con il comizio omofobi di Gianfranco Amato, l'associazione mariana parteciperà al Meeting internazionale dei giovani di San Martino per sostenere che la «famiglia naturale» riguardi solo le unioni fra un uomo e una donna e che i diritti dei gay siano da ritenersi una «minaccia».
Le associazioni lgbt ptotesteranno in un'altra parte della città ma i cristiani mon vogliono possano parlare. Anzi, hanno anche chiesto un imponente dispiego di forze dell'ordine protegga il loro raduduno. Ed incredibilmente i carabinieri saranno lì a tollerare un'offesa al sentimento religioso da parte di chi non si fa scrupoli ad usare la figura della Madonna per sostenere tesi di stampo nazista.
Preoccupante è anche come la stampa locale abbia parlato del fatto. Il Gazzettino si è affrettato a dar ragione agli integralisti e a scrivere che quelle posizioni siano in «sintonia con la Chiesa, ribadita venerdì dall’arcivescovo di Ferrara Luigi Negri che parlando della vocazione dei cattolici di fronte alla sfide culturali del nostro tempo». Scrvono anche che quell'incontro «ha irritato il mondo gay provinciale» quasi ci fosse qualcosa di strano nel fatto che qualcuno possa non apprezzare che dei violenti cerchino di isrigare all'odio nei loro confronti.
«Non vogliamo impedire ad alcuno di esprimersi, ma vogliamo fare sentire la nostra voce contro l’omofobia. Le note argomentazioni del relatore Gianfranco Amato su quella che viene chiamata ideologia gender non soltanto sono sbagliate a nostro giudizio, ma pure false. Ecco perché domenica intendiamo fare sentire il nostro punto di vista», dicono le associazioni che hanno promosso la contro-manifestazione.