Il Giornale dice che i gay sono razzisti ed eterofobi
Se un eterosessuale commette un furto potremmo forse dire che tutti gli eterosessuali sono ladri? O se un biondo è intollerante al lattosio, si potrebbe forse asserire che tutti i biondi hanno quel problema? Ovviamente no. Eppure quando si tratta di gay, pare che quell'assurda generazione sia abusata da chiunque voglia diffondere pregiudizio e istigazione all'odio. Ed è così che Il Giornale ha pubblicato un vergognoso articolo intitolato "Ecco il razzismo dei gay: vietata la festa se sei eterosessuale".
Il pezzo prende spunto dalla storia di un ragazzo che sostiene di essersi recato con alcuni amici alla serata gay organizzata discoteca Life di Torino e di essersi sentiti chiedere dal buttafuori se fosse gay. Dato che hanno detto di essere eterosessuali, gli è stato detto che non sarebbero potuti entrare a meno che non avessero amici all'interno.
Dinnanzi alla decisione di una persona (forse persino etero) Il Giornale non esita ad attribuirne la responsabilità «ai gay». Tutti. Magari anche a chi non sa neppure che faccia abbia quel locale.
Se del fatto in sé si può sicuramente discutere, c'è da chiedersi perché mai si sia scelto di non attribuirlo alla singola festa ma ad un'intera comunità, così come appare curioso che si citi come un articolo apparso su La Repubblica anche se nella loro versione della vicenza non si fa menzione delle motivazioni fornite ai ragazzi una volta fatti entrare: dato il perpetrarsi di aggressioni omofobofe, la selezione all'ingresso veniva effettuata per tentare di impedire che un qualche facinoroso potesse mettere a rischio la sicurezza dei presenti.
Naturalmente anche su questa decisione è lecito avere le proprie opinioni, ma un conto è spiegare le cose come stanno ed un altro è dire che i gay (tutti) sono «razzisti» o sottotitolare l'articolo con un «se sei etero non puoi partecipare alla festa. Parola di gay, mentre tutti i giorni si grida all'omofobia dilagante in Italia».
Il Giornale ci tiene a sostenere che si sia trattato di «discriminazione eterofoba» ed ha ipotizzato che «si fa lo stesso con chi non ha fatto outing». Peccato che l'outing sia l'omosessualità rilevata da terzi contro il volere del soggetto, mentre probabilmente qui si intendeva citare il coming out (giusto ad indicarci come chi ha scritto l'articolo non abbia la benché minima idea di che cosa stia parlando).