Il Vaticano rassicura gli omofobi: i gay non sono conformi al Vangelo ed il Papa è contro di loro


La lettera con cui Papa Francesco restituiva pari dignità a tutte le famiglie è già stata smentita. Non che non fisse vera, ma secondo il Vaticano si trattava di una posizione che non doveva essere resa pubblica. Ed è così che il Vice Direttore della Sala Stampa della Santa Sede si è affrettato a rassicurare gli omofobi e a garantire appoggio a qualunque azione possa creare discriminazione o spingere alla suicidio i gay. Attraverso una nota, ha dichiarato:

In risposta ad una lettera al Santo Padre di Francesca Pardi, dai toni educati e rispettosi, la Segreteria di Stato ha accusato ricezione della medesima con uno stile semplice e pastorale, precisando in seguito che si trattava di una risposta privata e quindi non destinata alla pubblicazione (cosa che purtroppo è avvenuta).
In nessun modo la lettera della Segreteria di Stato intende avallare comportamenti e insegnamenti non consoni al Vangelo, anzi auspica “una sempre più proficua attività al servizio delle giovani generazioni e della diffusione degli autentici valori umani e cristiani”. La benedizione del Papa nella chiusa della lettera è alla persona e non a eventuali insegnamenti non in linea con la dottrina della Chiesa sulla teoria del gender, che non è minimamente cambiata, come più volte ha ribadito anche recentemente il Santo Padre. Quindi è del tutto fuori luogo una strumentalizzazione del contenuto della lettera.

La sala stampa vaticana non ha però chiarito perché il pontefice abbia incoraggiato l'autrice ad andare avanti nella sua lotta alle discriminazioni.

Immediata è partita anche la solita propaganda d'odio dei siti integralisti. Ad esempio il ciellino Tempi non ha perso un solo minuto nell'usare termini violenti per descrivere la pubblicazione di una lettera del Papa. Ed è così che scrive:

Ormai non passa giorno in cui la macchina della propaganda Lgbt non si inventi un “nemico” da abbattere nel segno dell’anti omofobia e una storiella da bulli del mainstream per saturare l’aria del solito messaggio intollerante, esibizionista e aggressivo.
Ma questa mattina, 28 agosto, vigilia dell’ultimo week-end vacanziero, la macchina ha puntato al bersaglio grosso e ha indotto il Corriere della Sera (versione online) a un titolo da bufala dell’anno: «Papa Francesco scrive all’autrice dei libri gender. “Vai avanti”».
Non si tarda a capire che la notizia ha il sapore dell’imboscata: serve a colpire il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, colpevole di avere le sue idee sul gay pride (“carnevale”) e, soprattutto, di non aver accettato di confermare la linea della precedente amministrazione di sinistra che aveva imposto nella città lagunare la “letteratura” gender nelle scuole per l’infanzia.

Per la serie, il buon cristiano è chi fa del male al prossimo. Spingere i giovani al suicidio, fateli sentire fuori posto e sappiate che il Papa è con voi nel dire che non importa ciò che si fa, importa solo l'orientamento sessuale con cui si è nati e il disprezzo che si dimostrs verso il creato che non è fatto a nostra immagine e somiglianza.

Sarà, ma un pensiero simile non compare in alcuna pagina del Vangelo, mentre l'amore che loro vogliono impedire è ciò che Gesù indica come strada da da seguire. Ma evidentemente l'odio portata ad ottenere più consensi che l'amore (come ben ben dimostrato dai lettori de Il Giornali, pronti a chiedere uno scisma della Chiesa pur di veder legittimato il proprio odio).
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