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In Svizzera nasce il primo rifugio per senzatetto gay cacciati dalle proprie famiglie

La propaganda anti-gay dell'integralismo cattolico porta a un numero sempre crescerete di abbandoni da parte di famiglie che non vogliono figli gay. La causa scatenante è perlopiù il fanatismo religioso, ma anche la propaganda di chi sostiene che l'essere gay sia un peccato gravissimo (si pensi ad Amato) o che si tratti di una qualche malattia (si pensi a Gandolfini) contribuiscono in maniera considerevole.
Ed è dunque per difendere i figli delle proprie famiglie bigotte che nato Rifugio Givenra, un alloggio d'urgenza per giovani gay tra i 18 e i 25 anni che sono stati cacciati di casa perché omosessuali. La sede si trova nel quartiere Pâquis di Ginevra ed ha un budget annuale di 250mila franchi (il 48% è coperto da fondi privati e il 30% da sovvenzioni governative).
I ragazzi potranno trascorrere tre mesi all'interno della struttura e potranno rinnovare una sola volta la richiesta di ospitalità. Nel frattempo si avrà la possibilità di trovare un lavoro e una sistemazione.
I lavori domestici saranno a carico degli ospiti e quanti lavorano viene chiesto un contributo pari al 10% dello stipendio per le spese di gestione della struttura.
«Quando si viene considerati come dannati dai propri cari, è difficile strutturarsi&raquuo;, ha dichiarato la la responsabile Alexia Scappaticci, pur precisando che «l'obiettivo è di portarli verso l'autonomia, non di coccolarli».


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