Isterie gender nell'alto padovano
C'è da chiedersi se l'incontro omofobo organizzatolo scorso anno dal comune e dalla parrocchia di Piombino Dese (nel quale Massimo Introvigne è stato chiamato a diffondere la paura di una fantomatica "ideologia gender") non fosse solo una prova generale.
È infatti nel padovano che si sta combattendo una vera e propria guerra fra chi rivendica il diritto all'esistenza e chi sventola documenti redatti dall'integralismo cattolico che propongono mistificazioni volte solo ad alimentare odio e violenza. Ed è così che anche a Cittadella, Camposampiero, San Giorgio delle Pertiche e Trebaseleghe si sta diffondendo la disinformazione.
A Cittadella cinque persone si sono presentati dinnanzi alla scuola elementare Emilio Basso (struttura che non è frequentata dai loro figli) per distribuire alcuni volantini in occasione dell'ultimo giorno di scuola. Su quei figli c'era scritto che «in questa scuola, come in altre in Italia, è in corso un progetto di distruzione identitaria della sessualità dei vostri figli e della famiglia tradizionale denominato Gender Bender. Questo prevede il travestimento dei maschietti con abiti femminili e viceversa, oltre all'esplorazione dei genitali tra loro. Il progetto era previsto in una terza, ma una raccolta firme dei genitori è riuscito a bloccarlo».
Ovviamente è tutto falso, ma la strategia del terrore si basa sul terrorismo. Ed è così che qualche genitore che chiesto spiegazioni alla preside, la quale ha dichiarato: «Smentisco categoricamente il contenuto dei volantini. Il progetto da noi non esiste».
A San Giorgio delle Pertiche la Lega Nord ha cavalcato la questione a scopo propagandistico, assicurando che lei provvederà ad impedire ciò che nessuno ha mai ipotizzato. Ma giusto per non lasciare dubbi, ne ha anche approfittato per sostenere che impediranno qualsiasi lezione che preveda l'insegnamento della parità dei generi. Sarà dunque impossibile andare in una classe e dire ai ragazzi che una donna vale tanto quanto un uomo.
Riferendosi alla lotta al femminicidio che l'integralismo cattolico vuole impedire dato che la strada scelta è quello di lottare contro gli stereotipi di genere, la Lega assicura dice che: «Anche se nella riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, cioè il decreto legge sulla Buona Scuola, la parola gender non compare, è chiara l’intenzione di introdurre in modo camuffato il nuovo indirizzo di famiglia. Non vorremmo che qualcuno stesse gettando le basi per creare in futuro generi diversi di famiglia».
A dar man bassa alla Lega è il parroco che ha provveduto a dar vita al solito incontro a senso unico in cui si è detto peste e corna di qualsiasi progetto nazionale sulla base di falsificazioni ed estrapolazioni. Eppure il sacerdote è convinto che la scuola non debba lottare contro le discriminazioni perché «l'intervento dell'avvocato Elisabetta Frezza (Giuristi per la vita) è stato molto esaustivo sui rischi di disgregazione della famiglia e di perdita di identità e di riferimenti dei nostri bambini, a partire proprio dalle scuole. Bisogna difendersi, informandosi e abrogando questa legge». Ed è così che all'anagrafe del municipio è stata organizzata una raccolta firme per chiedere un referendum abrogativo della legge sulla scuola 107/2015.
A Camposanpietro è Don Bruno ad aver organizzato dio un incontro con i Giuristi per la vita volto a creare panico fra la popolazione. L'eloquente titolo della serata è: «Sai cos’è il gender? È entrato nella nostra scuola!».
Il sacerdote sostiene che sia necessario prestare attenzione «a questa deriva di quanti mirano ad abolire la differenza tra il maschile e il femminile, auspicando una sorta di neutralità sessuale. Non facciamoci intimidire dalla “colonizzazione ideologica” che i fautori di questa teoria stanno tentando di introdurre anche in Italia, soprattutto attraverso le scuole, e per di più alla chetichella». Don Bruno sostiene anche che «l’intenzione del Governo di imporre il pagamento dell’Imu alle scuole paritarie: un altro tentativo di condizionare la libertà di scelta delle famiglie nell’educazione dei propri figli».
Ovunque l'estrema destra e la Chiesa Cattolica appaiono come mandanti, i Giuristi per la vita sono il mezzo e la paura è l'arma che può distruggere la felicità di migliaia di giovani lgbt. E tutto questo solo per un po' di visibilità e quattro voti perché, così come insegna in fascismo, l'odio e la paura portano più consensi della felicità e dell'amore.