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La procura vuole strappare la figlia dalle mani della madre: il «diritto naturale» riserva i figli ai soli eterosessuali

La procura generale di Torino ha presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d'Appello che, alla fine dello scorso hanno, aveva ordinato il riconoscimento di entrambe alle madri ad un figlio nato mediante procreazione assistita. La richiesta è che il figlio sia reso orfano perché la madre è lesbica. In Italia, dunque, pare che i bambini abbiano dei diritti solo se hanno genitori eterosessuali.
Il piccolo verrà privato di ogni tutela, ogni riconoscimento e non potrà neppure avere accesso all'eredità senza che la madre sia considerata una perfetta estranea dallo stato. Il fatto che siano cresciuti insieme e che sia stato lei ad educarlo sin dal primo giorno non conta, quello che conta è solo l'orientamento sessuale (fosse nato da una coppia etero mediante procreazione assistita, lo stato avrebbe dato pieno riconoscimento ad entrambi i genitori).
La procura generale di Torino sostiene che il riconoscimento dei genitori non biologici del piccolo rappresenti una «violazione dei principi fondamentali del nostro ordinamento». I giudici di secondo grado avevano invocato il «superiore interesse del minore», ama evidentemente il minore non conta nulla se c'è chi può specularci per alimentare odio e disinformazione.
Il procuratore generale Marcello Maddalena parla anche di un problema «di ordine pubblico» e si dice certa della necessità di basare i diritti sul presunto «principio fondamentale» che vedrebbe la filiazione discendere da persone di sesso diverso.

Sulla vicenda i settimanali di incitamento all'odio come Tempi hanno iniziato a ricamare le loro solite trame propagandistiche e non hanno vergogna nel sostenere che il bimbo debba essere reso orfano nel nome di un presunto «diritto naturale» che vedrebbe l'eterosessualità come una condizione che deve conferire maggiori privilegi alla prole.
Nonostante la maternità surrogata venga tranquillamente accettata se a ricorrervi sono coppie eterosessuali, il giornale integralista non manca di sostenere che «visto anche che la maternità surrogata nel nostro ordinamento non è consentita e, con essa, l'applicazione di tecniche di procreazione assistita a persone dello stesso sesso per la quale, al contrario, la legge prevede sanzioni pesanti».


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