L'area popolare chiede 7,6 milioni di euro per garantire nuovi privilegi alle sole famiglie eterosessuali
Sono mesi che il Ncd continua a ripetere come un disco rotto che la reversibilità per le famiglie gay costerebbe troppo e che il nostro Paese non possa supportare quella spesa che garantirebbe pari trattamento a tutti i cittadini.
Eppure è da quegli stessi banchi che giunge la proposta di introdurre nella prossima legge di stabilità un mix di agevolazioni fiscali e bonus rigorosamente riservate alle sole famiglie eterosessuali. Il tutto per una spesa di 7,6 miliardi di euro, ossia molto più di quanto sarebbe necessario per garantire la reversibilità alle famiglie gay (i dati del Ministero dell'Economia parlano infatti di 3,5 milioni nel 2016 e 6 milioni in 2017).
Evidente è dunque come si vogliano negare i diritti di parte della popolazione per alimentare a dismisura i privilegi dei propri elettori. Se infatti alcune norme prevedono quantomeno la presenza di figli, altri chiedono sgravi basati sull'orientamento sessuale che saranno poi lasciati in conto a single e famiglie omosessuali.
Giusto per accontentare i neocatecumenali (notoriamente a capo di famiglie numerosissime dato che aborrano anche i metodi di contraccezione naturale ed ogni rapporto sessuale viene destinato necessariamente alla procreazione) non mancheranno enormi benefici per chi avrà famiglie numerosissime.
Per una coppia omosessuale (a cui sarà chiesto di pagare i costi delle abitazioni destinate alle coppie eterosessuali che vivono nella loro stessa identica situazione) potrà divenire impossibile anche solo trovare una casa dato che l'Area popolare promette una detrazione del 25% del canone di locazione e una Imu e una Tasi non superiori al 2 per mille a chiunque affitti casa ad una giovane coppia eterosessuale. 20 milioni di euro verranno infine destinati nel 2016, 2017 e 2018 per aiutare le giovani coppie eterosessuali a poter acquistare casa.
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