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Le responsabilità della politica nell'aggressione omofoba di Genova

Un uomo è attualmente in fin di vita perché picchiato a sangue mentre si trovava su di un autobus. A scatenare quella furia omicida è stato il semplice fatto di essere stato scambiato per un gay. L'autista ha assistito alla scena senza non ritenere neppure di dover allertare la polizia, mentre in giro per l'italia personaggi assai noti sono impegnati ad alimentare il clima d'odio che difficilmente potrebbe portare ad esiti diversi dalla violenza e dalla guerriglia urbana.
Per questo motivo si è riacceso l'appello per chiedere al Governo di prendere finalmente posizione e di approvare la legge contro l'omofobia che è arenata da più di un anno dopo essere stata svuotata dall'emendamento Gitti che esclude gli omofoni organizzati dal suo rispetto.

È attraverso una nota che Daniele Priori, segretario nazionale di GayLib, afferma: «L'omofobia colpisce anche gli etero, qualcosa che noi sappiamo e denunciamo da sempre. Il razzismo, la violenza, l'istigazione all'odio non fa male solo alla fascia di società che ne è colpita ma a tutta la società che indietreggia rispetto agli standard di civiltà. Peggio se, come in Italia, nessuna legge dello Stato tutela in alcun modo fasce considerevoli di cittadinanza da questa violenza e dall'istigazione all'odio omofobo, né riconosce le libertà e i diritti civili fondamentali dei gay e delle lesbiche italiani. Per questo serve subito, senza aspettare oltre, una legge che tuteli la libertà, la dignità e l’esistenza come cittadini di gay e lesbiche italiani sia come singole persone sia nelle famiglie che da sempre anche gay e lesbiche vanno a formare».
Gli fa eco Enrico Oliari, presidente di GayLib: «La politica continua a perdere tempo, passerà un'altra estate e di sicuro ci vorrà pure l'autunno. La Corte Europea ha già condannato il nostro Paese che non tutela il diritto delle coppie gay e lesbiche a formare una famiglia. I violenti e i razzisti si sentono quasi legittimati da una politica miope che non solo non decide ma in molti casi istiga al razzismo e all'odio omofobico, usando argomentazioni folli capaci di generare mostri come queste donne e questi uomini che si sono accaniti sull'ignaro passeggero di un autobus. Solo la reale normalizzazione della condizione dei cittadini italiani gay e lesbiche renderà più forte tutto il Paese delle persone perbene e ancor più fuorilegge i gesti di questi violenti criminali pronti a tutto in nome della loro ignorante follia. Oggi le istituzioni italiane e certi politici non sono più nemmeno nella possibilità di condannare. Non ci basta e non ci serve. Non accettiamo più alibi di fronte a un'emergenza civile che, ormai palesemente, non è solo di lesbiche e gay ma di tutti i cittadini liberi e indifesi».

Anche Davide Betti di Diritti e Libertà attacca i parlamentari: «La violenza giustificata da Giovanardi, Gasparri, Alfano ed altri parlamentari omofobi, quindi anticostituzionali, prosegue per le strade di un' Italia ormai allo sbando totale. Ora è successa un'aggressione omofoba ad un ragazzo eterosessuale e fidanzato con una ragazza perché su un autobus di Genova tornava a casa da lavoro, per colpa di una ragazza "sicuramente poco di buono" che pensava fosse gay e guardasse quella persona spregevole del suo fidanzato. Questo paese ha bisogno dell'estensione della Legge Mancino al più presto e di non avere più parlamentari che istigano all'odio di etnia, religione e di orientamento sessuale/genere».


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