Provita attacca chi non discrimina: «Si sdogana e si legittima l'omosessualità»


All'interno della sua incessante propaganda anto-gay, l'associazione omofoba Provita sta progressivamente alzando il tiro nelle sue rivendicazioni. Ora non si accontenta più di chiedere che i gay non debbano avere diritti, ma si lancia nel sostenere che l'omosessualità in sé non debba essere accettata.
La rivendicazione è contenuta in un articolo che prende spunto dalla licenzia matrimoniale che Teatro Massimo di Palermo ha deciso di concedere per la celebrazione all'estero di matrimoni fra persone dello stesso sesso.
«Anche i gay potranno così ottenere i 15 giorni di congedo attualmente previsti solo per i matrimoni etero», lamentano.
Si passa poi alla solita macchina del fango per screditare agli occhi dei propri lettori chi non discrimina: dicono che il teatro «da tempo illumina le imponenti colonne della sua facciata con i colori della bandiera arcobaleno in concomitanza con la settimana delle celebrazioni del Gay pride e spesso ha concesso le sue sale per le manifestazioni degli lgbt» o che «l’amministrazione comunale del capoluogo siciliano è da sempre molto sensibile alle istanze della comunità lgbt» perché «ha approvato il registro delle unioni civili già due anni fa e ha sempre concesso il patrocinio al Gay pride»
Ma è il finale a lasciare senza parole, dato che il sito integralista sentenzia:

Si tratta di tanti piccoli provvedimenti che trasmettono un messaggio ben chiaro e inequivocabile: ogni orientamento omosessuale va legittimato e sdoganato. Tutto è normale e tutto va bene. Basta che ci sia l’amore. E se la politica non riconosce le unioni civili, bisogna fare pressioni dal basso, a partire dalla società civile. La senatrice Cirinnà sarà contenta.
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