Sacerdote messicano sostiene che l'omosessualità sia una malattia curabile con l'omeopatia
«L'omosessualità è una grave malattia, ma esistono delle cure omeopatiche che possono curarla con successo». Ovviamente a sostenerlo non è la scienza, ma il solito sacerdote bramoso di dar libero sfigo ai propri pregiudizi.
Siamo in Messico, dove don Carlos Aguilera ha spiegato la sua assurda teoria ai giornali locali. Al solito, non ha mancato neppure di sostenere che la sua "cura" funzioni meglio se applicata sui ragazzi in tenera età, probabilmente più propensi a nascondere il loro orientamento sessuale se sottoposti a violenza omofobica da parte della famiglia.
«L'omeopatia aiuta a curare l'omosessualità -ha delirato- se la si usa soprattutto in età infantile e preadolescenziale è ancora più efficace nel breve termine. Ho sperimentato alcune cure con successo e ora ci sono già cinque medici che le utilizzano con gay insoddisfatti del loro stile di vita».
Sappiamo tutti che prima o poi la Chiesa Cattolica chiederà scusa per le sue persecuzioni contro la comunità lgbt (così come hanno già dovuto già fare per le crociate, la persecuzione dei nativi americani o per il silenzio dinnanzi al nazismo), ma c'è da chiedersi perché si debbano sempre distruggere intere generazioni prima di accettare che l'istigazione all'odio non sia mai una via accettabile per difendere il loro status quo. Ancor più quando le vittime delle loro ossessioni sono dei bambini indifesi che avrebbero bisogno di sostegno e non di odio da parte di genitori che li vorrebbero diversi da come sono.