Continuano i patrocini pubblici al terrorismo gender. È il turno di Colognola ai Colli (VR)
Ovunque ci siano amministrazioni gestite dalle destre, si moltiplicano i Comuni pronunciati a concedere un patrocinio pubblico ad eventi di disinformazione pubblica che possano alimentare paure infondate e irrazionali, probabilmente dannose per la società ma utili a riportare voti alla propria parte politica. Ed è così che anche il Comune di Colognola ai Colli (VR) ha deciso di patrocinare due convegni propagandotici rigorosamente a senso unico.
Il 21 settembre si inizierà dando la parola a Gianfranco Amato (presidente dei Giuristi per la vita) che si dovrà confrontare con l'opinione di Abbondio Dal Boisco (socio fondatore dei Giuristi per la vita). E mentre i due si daranno ragione a vicenda, a congratularsi con loro ci penserà il moderatore, ossia quel don Gianni Pippa che dalla sua pagina Facebook si dichiara un fan della Manif Pour Tous Italia.
Non andrà meglio il 28 settembre, quando l'amministrazione consacrerà un altro comizio a senso unico di che vedrà la partecipazione di Daniele Torri, un medico bioeticista di Scienza & Vita (l'associazione omofoba che vede Gandolfini come vicepresidente).
Se appare inutile tornare a ribadire la violenza terroristica delle mistificazioni di Amato, per capire che che probabilmente sosterrà Torri è sufficiente tornare ad uno dei suoi precedenti convegno (nel caso specifico in coppia proprio con l'avvocato Amato in un convegno siciliano organizzato dalla Manif Pour Tous Italia e dal Circolo Voglio La Mamma).
La sua teoria è il sostenere che «nasciamo tutti o maschi o femmine a seconda dei cromosomi. Ma la teoria gender nega questa realtà sostituendo il concetto naturale di "sesso" con quello culturale e fluido di "genere", ovvero con la percezione e la determinazione che ognuno ha di sé stesso, tra l'altro continuamente modificabile tra settantasette generi diversi».
Torri sostiene anche che gli stereotipi di genere non esistano e che è «un dato di natura» il fatto che «le donne preferiscono lavori di tipo relazionale, come l'infermiera, mentre gli uomini preferiscono mestieri di tipo materiale, come l'ingegnere». Torri sostiene anche che l'omofobia non esista e sia solo «l'impalcatura di una micidiale propaganda ideologica».
Ed è così che questi gruppi di saranno ragione nel sostenere che bisogna aver paura di quell'isteria che loro stessi hanno ideato (e che nessuno ha mai proposto, dato che generalizzazioni simili appaiono assurde in campo scientifico) e nel nome di quella paura che bisognerà affidarsi alle destre politiche affinché vvietino ogni contrasto alla «violenza di genere», al riconoscimento delle unioni omosessuali, al contrasto dei crimini di matrice omofoba e al riconoscimento di pari dignità sociale ai bambini che hanno due mamem o due papà. Tutto questo con tanto di santificazione da parte chi Chiesa e amministrazioni pubbliche, forse più interessati ai propri interessi che alla vite che intendono distruggere nel nome di un pregiudizio.