Gandolfini: «Non vogliamo discriminare nessuno, vogliamo differenziare. Adozione e reversibilità spettano esclusivamente alle famiglie etero»


Dopo la risoluzione del Parlamento Europea che ha invitato l'Italia a riconoscere le unioni fra persone dello sesso sesso, è dalle frequenze di Tele Pace che Massimo Gandolfini è tornato a chiedere che le famiglie gay non siano riconosciute come tali. Confondendo il Parlamento con la Corte di Strasburgo, afferma:

C'è questo consiglio che la Corte Europea ha mandato a tutti gli stati membri, compresa l'Italia. Si tratta di una raccomandazione, un consiglio. Non si tratta di un'imposizione. va detto ben chiaro che tutti gli stati nazionali sono assolutamente liberi di legiferare in tema di famiglia e in tutti i temi eticamente sensibili. Per cui non c'è assolutamente nessuna imposizione di una regola particolare. Ogni stato deve decidere quale sia la regola che ritiene più consona al proprio stato e alla propria popolazione.È quello che sta accedendo in Italia, perché con il disegno di legge Cirinnà è stato portato all'attenzione del Parlamento tutto il tema della normativa che deve regolamentare il tema delle unioni civili fra persone dello stesso sesso.

A quel punto il conduttore l'ha interrotto per fare uno spot ad una raccolta firme lanciata dal comitato organizzatore del Family Day e volta a chiedere che non vi sia mai uguale dignità fra le unioni gay e «la famiglia fondata sul matrimonio». Ed è così che Gandolfini incalza:

Il concetto fondamentale per il quale ci stiamo battendo è proprio questo. Noi non siamo, nella maniera più assoluta, contro le persone omosessuali e neanche contro una forma di riconoscimento delle unioni civili. Ma in maniera altrettanto risoluta a qualsiasi tipo di parificazione di un'unione civile di persone dello stesso sesso con la famiglia. Perché la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio. La famiglia è il luogo ideale della procreazione e del mantenimento della vita. E quindi la famiglia ha delle caratteristiche che non riguardano nella maniera più assoluta il rapporto affettivo fra due persone che sono dello stesso sesso.Vogliamo sottolineare il concetto che non vogliamo discriminare nessuno, vogliamo differenziare. La famiglia ha delle caratteristiche che la rendono totalmente diversa rispetto ad un'unione relazionare e affettiva fra due persone di pari sesso. Quindi ha diritto ad una tutela di legge assolutamente particolare rispetto alle unioni civili, per le quali noi vogliamo sottolineare che nelle unioni civili vanno riconosciuti i diritti civili legati alla persona. Molti di questi diritti già ci sono nel nostro codice civile, si tratta di metterli insieme in un testo unico. Ma questo farà in modo che non passi l'adozione dei minori, la pensione di reversibilità perché questi sono istituti che spettano esclusivamente alla famiglia.

A quel punto i conduttori usano il Papa per legittimare quelle posizioni e chiedono a Gandolfini se la loro preoccupazione sia quella delle adozioni e dell'utero in affitto (anche se poco prima aveva sostenuto che il problema fosse quello di privare i gay dalla pensione di reversibilità).
Gandolfini parte con una filippica che lo porta sino a sostenere che gli orfani (abbandonati da famiglie etero) crescano bene solo in famiglie etero.

Quella è una deriva devastante. Il Santo Padre ha parlato con chiarezza ma sia ben chiaro che non è la prima volta che parla con grande chiarezza su questi temi. Il Papa non fa che ribadire la dottrina della Chiesa e anche il suo punto di vista. Con parole fortissime: «sbaglio della mente umana» per il gender, «colonizzazione ideologica» parlando dell'idea che si possano produrre o proporre più modelli di famiglia. Non scherziamo, la famiglia è una sola. Ed è fondata sul matrimonio. Ed è una società naturale. Tutte le altre possono essere riconosciute come tipo di unione ma che non hanno nulla a che fare con la famiglia.
E quindi il luogo ideale per la crescita di un bambino, a maggior ragione se si tratta di bambini in condizioni di fragilità, è da sempre il luogo in cui c'è sempre un uomo e una donna, un papà e una mamma uniti in una unione relazionale per la crescita del proprio bambino. Pensare che il bambino possa fare a meno del papà o possa fare meno della mamma, perché questa figura potrebbe essere surrogata da qualcun'altro, è veramente -dal punto di vista laico e umano- assolutamente inaccettabile.

Parlando di persone che probabilmente non conosceranno mai l'affetto di una famiglia dato che gli orfanotrofi sono ricolmi di bambini abbandonati da coppie tradizionali e appurato come la domanda di adozione sia in diminuzione (dato che molte coppie etero preferiscono ora percorsi medici che li aiutano ad avere figli propri), in conduttore esordisce con un «La ringrazio per difendere i diritti di questi bambini». C'è da chiedere se quei bambini la pensino allo stesso modo.
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