Grande Fratello, sventato raid omofobo organizzato dall'estrema destra durante la diretta


Una trentina di attivisti, tutti gravitanti negli ambienti dell'estrema destra capitolina, sono stati fermati dalla polizia mentre stavano organizzando un blitz in diretta durante la prima puntata del "Grande fratello". I loro piani sono stati sventati dalla polizia, insospettita nell'osservare come due gruppi di persone stazionassero nei giardini limitrofi a piazza della Libertà nonostante la forte poggia. I controlli hanno così portato al ritrovamento di materiale che avrebbe svelato i loro piano, come fumogeni, volantini e striscioni recanti la dicitura "La casa è una cosa seria, boicotta il Grande Fratello".
Tutti i manifestanti fra cui anche alcuni minorenni sono stati fermati e identificati. Fra loro c'erano anche alcuni minorenni. La Questura sottolinea come la protesta fosse ispirata «al tema della contestazione della teoria del gender» (ossia ad un qualcosa che non esiste ma che legittima la più bieca violenza omofobica).

Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, ha commentato: «Il tentato blitz alla casa del Grande Fratello è un campanello d'allarme sul pericolo rappresentato da quei gruppi di estrema destra che usano mezzi intimidatori per diffondere omofobia e transfobia . Il fatto che fra il materiale sequestrato dalla polizia ci fosse anche un manifesto contro quella che viene definita la "teoria gender" è il segno di quanto sia pericolosa la campagna di demonizzazione in atto da parte di vari settori politici verso il mondo gay e trans».
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