I lettori del Corriere difendono la scuola omofoba di Trento: «Un cattolico deve poter dire agli adolescenti gay che li reputa dei malati»


Ha creato scalpore la notizia pubblicata dal Corriere della Sera in cui si denunciava come una scuola media paritaria di Trento proponesse agli studenti un libro di testo che indicava l'omosessualità come una malattia da modificare. Non è difficile immaginare quali effetti possa avere un testo simile se dato ad un adolescente gay, magari già in difficoltà nel vivere il proprio orientamento sessuale in una scuola o in una famiglia ostile. Insomma, pare quasi ci siano gli stremi per parlare di istigazione al suicidio.
Eppure fa riflettere come i commenti dei lettori del quotidiano rischino di essere ancora più violenti e preoccupanti di quel testo. Il dato che ne emerge è veramente preoccupante è c'è solo da sperare che quella serie di rantoli d'oodio siano in realtà il frutto di un gruppo organizzato. Infatti ormai sappiamo che alcune pagine Facebook organizzino veri e prori raid volti a creare l'illusione di una società che sia orientata all'omofobia, così come abbiamo dimostrato l'uso di metodi illeciti per falsificare i risultati dei sondaggi Ansa al solo fine di poter dire: «Vedete che la maggior parte degli italiani non vogliono i gay?». Già in epoca fascista il dichiararsi maggioranza era uno dei punti cardini della propaganda ed oggi i metodi non sono certo cambiati.

Fra quei commenti (cliccando qui trovate una raccolta dei testi integrali) c'è un filone di chi sostiene che esitano fantomatici ex.gay che dovrebbero dimostrare la possibilità di modificare a proprio piacimento l'orientamento sessuale.
«Luca di Tolve, ex mister gay, é soltanto uno dei piú noti», dice un utente che pare non sapere che quel titolo è fasullo (si tratta infatti di un titolo vinto in una serata in discoteca Nuova Idea di Milano, non certo del concorso nazionale che è stato creato solo anni dopo). «Sono le affermazioni dell'OMS a non essere provate, né scientificamente sostenibili. Se fosse come dicono, non ci sarebbero i Luca di Tolve», dice un altro che poi cita a memoria alcuni slogan dei vari proclami anti-gay diffusi dall'integralismo cattolico.
Un terzo utente si lancia persino nel sostenere che un suo amico gay si sia sposato con una donna dopo «un percorso con un professionista» che avrebbe modificato il suo orientamento sessuale. Sostiene pure che questa «professionista» abbia poi affermato che qualcuno gli verrebbe di "guarire" i gay «in forza delle innumerevoli conversioni da gay a etero che sono accertate e riscontrabili». Se ovviamente tutte quelle affermazioni appaiono palesemente false, l'obiettivo di quella storiella viene svelata nella frase di conclusione che dice: «Il libro in questione lo leggerei molto più volentieri a mio figlio piuttosto che la storia dei pinguini gay che crescono un pulcino».

Si passa poi a chi sostiene che la scienza non esista e che il pregiudizio sia il metro su cui basare le propie opinioni. Si parte da chi dice: «Perfettamente d’accordo con il testo scolastico. Certo, la scienza parrebbe negare che di disturbo psicologico trattasi, la di cantonate scientifiche è piena la storia del mondo». La sua teoria è che l'omosessualità «configge con la realtà effettuale delle cose» ed afferma che «Tal Mario Mieli, ad esempio, controverso personaggio a cui sono intitolati i circoli gay di mezza Italia, qualche rotella fuori posto, di sicuro, ce l'aveva». In realtà c'è solo un circolo intitolato a Mario Mieli, ma l'attacco personale all'attivista romano appare preso (senza alcuna verifica) da una stampa integralista che nelle scorse settimane aveva avviato una macchina del fango nei suoi confronti.
Pare invece presa dagli articoli che Gandolfini ha pubblicato su La Croce la tesi di chi afferma: «È evidente che l’OMS, a partire da alcune ipotesi scientifiche, redige i suoi documenti per alzata di mano. Ma la scienza non si fa a maggioranza, altrimenti sarebbe stato scientifico anche dire che il sole gira intorno alla terra. E la prova che queste deliberazioni non sono affatto verità di scienza né di fede è data dal fatto che anno dopo anno cambiano». Il tutto per giungere a sostenere che «non capisco perché, in materia di benessere mentale e sociale, dovrebbe essere più attendibile quanto scritto nei vari manuali UNAR o OMS rispetto a quanto è scritto nel catechismo della Chiesa Cattolica e nei documenti di psichiatri cattolici, cioè il pensiero riportato nell'opuscolo in questione».
C'è pure chi scrive: «la scienza non può dimostrare né che si nasce gay, né che la tendenza omosessuale non sia reversibile. L’Organizzazione mondiale della sanità non è un’autorità scientifica, tantomeno gli l'ordine degli psicologi».

Un terzo filone è volto a sostenere che il catechismo della Chiesa Cattolica debba necessariamente valere più delle realtà scientifiche o dei diritti umani delle minoranze. Si parte da chi scrive: «Questa è la dottrina cattolica, questo è quanto affermato dal catechismo della chiesa cattolica. Chi pensa di impedire queste idee, va contro la libertà religiosa».
Qualcun altro sostiene che una scuola cattolica abbia il dovere di insegnare falsità che possano alimentare l'odio e domanda: «E poi cosa ci faceva questa famiglia in una scuola cattolica se contraria ai precetti della Chiesa». Ed ancora: «Se le mamme non sono d'accordo non mandino i loro figli in una scuola cattolica che parla chiaro senza falsi ideologismi. Il ricorso dell’articolo alla scienza è ipocrita e si scontra di fatto con la realtà»; «Si presume che se mandi tuo figlio in una scuola cattolica ci si debba aspettare che vengano insegnati anche i suoi precetti secondo i quali l’omosesualità è un peccato mortale».

A ricondurci alle tesi dei soliti Adinolfi e Amato è anche chi scrive: «Mi dispiace solo che il Corriere che leggevo fin da piccolo si sia apertamente schierato a favore della lobby LBGT [...] Avessero mai fatto vedere le linee guida del Miur per l'insegnamento della lotta all'omofobia che hanno inviato nelle scuole l’anno scorso. Quelli si erano testi che contenevano bestialità, altro che questi...».
Poi, facendo una rapida carrellata, troviamo anche chi afferma: «con il massimo rispetto di chi lo è, choc è farci credere che essere gay o volerlo essere, è "normale"», «oramai la normalità è diventata la anormalita», «io non ci vedo assolutamente niente di male. Per me è tutto condivisibile», «forse quella mamma è lesbica? impari ad osservare la natura dove non esiste l'omosessualità», «Lezione choc? E perché mai? Solo i gay possono convincere altri a diventarlo, dicendo che il sesso biologico non è il sesso naturale?»...

Ecco dunque gli effetti devastanti di una campagna di disinformazione portata avanti dall'integralismo cattolico. Alcuni personaggi hanno alimentato fobie e ignoranza e questi sono i risultati: un clima di odio, in cui persino c'è chi auspica che un qualche cattolico vada dinnanzi ad un ragazzo gay ad urlargli che è malato (sia mai che risescva a psingerlo al suicidio). Dov'è lo stato? Perché la politica non si preoccupa di difendere i bambini lgbt da chi sta evidentemente facendo loro del male?
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